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24/12/2014

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Bilancio positivo delle aziende alimentari italiane alla fiera di Pechino

Grande successo delle 50 imprese italiane: si aprono i mercati della Cina Settentrionale. Incontri efficaci con i responsabili di 4 catene di supermercati della capitale

Far conoscere ai cinesi i nostri prodotti alimentari ed assicurarne la presenza nei loro supermercati. Questo l'obiettivo di un gruppo di 50 imprese italiane che hanno partecipato a Pechino alla fiera "World of Food Beijing" ed ai successivi incontri in quattro catene di supermercati di Pechino.
La missione era organizzata in modo sinergico da KoelnMesse/Anuga, Fiere di Parma/Cibus, Federalimentare, Agenzia ICE e Ministero per lo Sviluppo Economico.
Le aziende italiane (da Ambrosi a Riso Gallo, dal Pastificio La Molisana a Coppini Arte Olearia, da Conserve Italia a Wal-Cor Corsanini, da Coppola a Greci&Folzani) hanno esposto i loro prodotti nell'Area Italia di "World of Food Beijing" dal 26 al 28 novembre. Questa prima edizione della fiera di Pechino, organizzata da China Chamber of Commerce of Foodstuffs in collaborazione con Anuga/Fiera di Colonia, ha ospitato 542 espositori e 21 mila visitatori, in una superficie espositiva di 30 mila mq.
Terminata la fiera, un gruppo di 15 manager italiani, più altri 10 manager tedeschi hanno partecipato allo "Store Check" organizzato da Anuga e Cibus visitando i supermercati di 4 catene distributive a Pechino (WalMart, Jenny Lou's, City Shop, Ole), incontrando dentro i punti vendita i dirigenti delle catene cinesi per studiare esposizione e rotazione dei prodotti italiani ed opportunità di sviluppo delle relazioni commerciali.


In questi supermercati il prodotto italiano è già conosciuto e distribuito, in particolare pasta, olio, salumi, farina per la pizza. La città di Pechino, con i suoi 20 milioni di abitanti, e le circostanti regioni settentrionali rappresentano un bacino potenziale di importazione molto interessante per il food Made in Italy, relativamente nuovo rispetto a quello di Shanghai. La Cina è già un grande consumatore di cibo importato e si prevede che diventerà entro il 2018 il primo Paese al mondo con un valore di 80 miliardi di dollari.
"La partecipazione alla fiera di Pechino è stata un grande successo, perché risponde ad un grande interesse dei cinesi per il cibo italiano -– ha commentato Elda Ghiretti, Cibus Brand manager di Fiere di Parma –- e non solo delle fasce alte della popolazione perché abbiamo visitato supermercati più popolari dove le vendite del food italiano sono in crescita. Certo, non è un mercato facile, e prima di tutto bisogna farsi conoscere. Grazie alla collaborazione con KoelnMesse/Anuga riusciamo a portare le aziende italiane che vengono a Cibus sia nella fiera Thailandese che in quella di Pechino, coprendo quindi la Cina settentrionale e quella meridionale".



A "World of Food Beijing" ha partecipato anche il Ministero dello Sviluppo Economico, presentando il suo programma di certificazione dei prodotti biologici e delle certificazioni religiose Halal e Kosher. Il programma, realizzato in collaborazione con Federalimentare, Federbio, Fiere di Parma, Comunità Ebraica Italiana, e Centro Islamico Culturale d'Italia rientra in una più ampia attività del Ministero per la promozione e la protezione delle eccellenze alimentari del Made in Italy e il rafforzamento della competitività del sistema produttivo nazionale nei mercati esteri.


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