Editoriale - Chi e' che sta barando?
L'ineffabile Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, continua ad opporsi al tentativo di Draghi di iniziare un programma di quantitative easing, affermando che la politica monetaria della BCE ''e' troppo espansiva per la Germania'' e che ''i trattati europei escludono una mutualizzazione dei rischi''. Loro le regole le rispettano, ci ricordano in ogni occasione. Ma le cose stanno veramente cosi'? Il Nobel Paul Krugman in un post del suo blog sul NYT ha fatto notare che in realta' e' proprio la Germania a non aver rispettato gli accordi. Se guardiamo al periodo dal 1999 ad oggi, la maggior parte dell'Europa ha visto una crescita dei costi e un'inflazione decisamente in linea con l'obiettivo del mandato della BCE, i dintorni del 2%. Ma c'e' un solo Paese disallineato: la Germania! A casa Merkel si continua a non avere incrementi dei prezzi e dei salari in linea con quanto l'Euro e il precedente trattato di Maastricht, richiederebbero. Questa svalutazione competitiva tedesca ha come effetto l'esportazione di deflazione nel resto dell'Europa. Un comportamento sleale - secondo Krugman - che Francia, Spagna e Italia non hanno tenuto, giocando secondo le regole. Ma gli inadempienti che non vogliono fare le buone riforme saremmo noi...
Claudio Gandolfo
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