Editoriale - Europa terra di illusionisti
Far apparire cio' che non e' e far scomparire cio' che esiste. Togliere certezze e lasciare incertezze, sovvertire le leggi della natura agli occhi dello spettatore, che rispondera' con un ''Oh'' di ammirazione e un applauso finale.
Non parliamo di un circo o di un teatro, ma dell'Europa. Quell'Europa che e' da tempo in grave recessione, che se non si fosse inventata il trucco contabile dell'inserimento nel Pil di ''stime da economia sommersa, come prostituzione, droga, criminalita' organizzata, ecc.'', avrebbe dovuto ammettere il proprio fallimento.
E la situazione nell'eurozona e' ancora peggiore. Poco puo' fare la BCE, che si e' mossa troppo tardi, causa la miopia della Germania e dei suoi alleati.
Draghi incita i governi a fare riforme, alcune doverose, ma non riesce a far arrivare la liquidita' che la BCE immette nel sistema al di fuori del sistema bancario-finanziario, l'unico che realmente ne gode i frutti.
Intanto gli stati sprofondano nei debiti, con economie reali in recessione, impossibilita' di fare investimenti strutturali, e prospettive di sempre piu' corto respiro.
Essere in una deflazione da debiti e truccare i conti per far contento chi applica parametri inutili e obsoleti, idolatrati come divinita' infallibili, non ci portera' molto lontano.
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