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19/11/2014

economia

Italiani i piu' scettici su possibili aumenti dei prezzi delle case

Pizzoli (ING Bank Italia): La rata del mutuo e le spese per la casa non spaventano più Europa e USA. Italiani più in difficoltà con il 40% che fatica a gestire la rata del mutuo o l'affitto

La terza edizione dell'Indagine Internazionale ING "Case e Mutui" svolta su un campione di circa 14.000 individui, 13.000 in Europa e 1.000 negli Stati Uniti - ha analizzato le nuove percezioni relative alla casa, le attese riguardo i prezzi degli immobili, ma anche come si affrontano i costi connessi all'abitazione e quali sono i fattori determinanti nella scelta del luogo in cui vivere. L'affitto e le rate del mutuo sono percepite, ormai, come una routine e non preoccupano il 73% degli europei e il 77% degli americani, che considerano questi costi mensili gestibili senza particolari difficoltà o addirittura con facilità. In Italia, invece, ben il 40% dei consumatori dichiara di fare fatica a fronteggiare le spese che devono essere sostenute mensilmente per la casa. Sebbene questa percentuale sia diminuita rispetto al 2013 (46%), il dato resta comunque lontano dalla media europea, dove solo il 28% vive con preoccupazione gli oneri legati all'abitazione.

Percentuali simili a quella del nostro Paese si riscontrano solo in Polonia (42%), Romania (43%) e Spagna (46%). All'estremo opposto, invece, troviamo Paesi Bassi (12%), Lussemburgo (13%), Germania e Regno Unito (19%), dove meno di 1 intervistato su 5 definisce "difficile" pagare le spese di casa ogni mese. In un periodo di difficoltà finanziaria, quale quello attuale, pagare la rata del mutuo appare talvolta particolarmente oneroso. Il 36% dei consumatori europei, nell?impossibilità di fare fronte al pagamento di una rata del mutuo, indicano come migliore soluzione quella di un allungamento della durata del prestito. Un'altra valida alternativa, scelta dal 23% degli intervistati, è la sospensione temporanea del pagamento della rata per un periodo di tempo. Ulteriori possibilità indicate dal campione sono la surroga (18%), l'aiuto da parte del Governo (12%) e, infine, che la banca si avvalga del diritto di rivalsa sul bene ipotecato (7%).

Gli italiani intervistati, invece, per fare fronte al pagamento della rata in situazioni di difficoltà economica, confidano maggiormente nell'allungamento del periodo per il saldo del debito e nel sostegno da parte delle istituzioni.

L'Indagine Internazionale ING "Case e Mutui" mostra anche quanto il fattore prezzo e le caratteristiche ritenute imprescindibili per il "nido dei propri sogni" incidano nella decisione dell'acquisto di una casa. Il valore economico di un immobile risulta molto importante per gli intervistati. Interrogati sulle loro aspettative sui prezzi futuri delle abitazioni il 53% degli europei e il 56% degli americani sostengono che questi aumenteranno il prossimo anno, mentre è solo il 30% degli italiani (la percentuale più bassa fra i Paesi monitorati) ad attendersi un loro aumento. Per gli europei i fattori determinanti nella scelta della tanto agognata dimora da acquistare sono: la prossimità ai servizi (negozi, trasporti, ristoranti, supermercati e palestre), il costo del mutuo o dell'affitto, la sicurezza del quartiere e, infine, le dimensioni della casa e la presenza o meno di aree all'aperto (balconi, terrazzo o giardino). Esigenza imperante resta, comunque, quella di trovare un'abitazione vicino al proprio luogo di lavoro, così da evitare noiosi e lunghi spostamenti che possono superare i 40 minuti per gli inglesi (45'), i turchi (44') e i polacchi (43').


Meno stressati i pendolari del Nord Europa dove gli spostamenti da casa al luogo di lavoro richiedono in media poco più di 25 minuti. "L'indagine di ING fornisce ulteriori conferme di come la prolungata recessione innescata dalla grande crisi finanziaria abbia assunto contorni diversi nei Paesi membri dell'area euro" ha commentato Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING Bank Italia. "Dove i margini per politiche fiscali espansive erano più risicati, come nel caso dell'Italia, l'impatto della crisi su occupazione e reddito disponibile è stato più consistente. Non deve quindi sorprendere che gli italiani lamentino maggiori difficoltà a fare fronte alle spese mensili per la casa rispetto agli altri cittadini europei. Con il perdurare della recessione è aumentata la consapevolezza da parte dei nostri connazionali del fatto che i prezzi delle case possano anche scendere. I dati pubblicati recentemente dall'ISTAT mostrano che il calo tendenziale dei prezzi delle case, ininterrotto da inizio 2012, sia ancora in atto. Nel secondo trimestre dell?anno i prezzi medi delle case sono scesi ancora del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Un calo prolungato che gli italiani hanno evidentemente metabolizzato e che, nonostante la timida ripresa dei volumi di nuovi mutui erogati dalle banche nella prima metà dell'anno, tendono a proiettare anche per i prossimi 12 mesi".


 


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