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05/11/2014

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Osservatorio credito regionale: al sud finanziamenti col contagocce

In tutte le Regioni imprese del terziario in difficoltà per fabbisogno finanziario. In Lombardia accolto il 40% delle richieste ma le imprese finanziate sono meno di 10 su 100

Nel secondo trimestre del 2014, per quasi la metà delle imprese del terziario (48%) resta critica la capacità finanziaria, ovvero la possibilità di riuscire a fare fronte ai propri impegni finanziari, a pagare i propri fornitori, le tratte in banca, o a fare fronte agli oneri contributivi e fiscali. A incidere fortemente su questo dato sono soprattutto le maggiori difficoltà del Mezzogiorno dove la quota di imprese che non riescono a fronteggiare autonomamente il proprio fabbisogno finanziario è particolarmente elevata, come nel caso della Calabria (54,8%) e della Sardegna (54%) che registrano tassi più che doppi rispetto alle imprese del Friuli Venezia Giulia (26,7%); la “forbice” Nord-Sud si conferma anche nella quota di imprese che si rivolgono alle banche per avere un finanziamento: rispetto ad una media nazionale del 15,9%, in Lombardia sono il 23%, in Friuli Venezia Giulia il 22,6%, in Piemonte il 18%; nelle regioni meridionali le percentuali sono tutte comprese, invece, tra il 10% di Calabria, Abruzzo e Molise e il 12% di Sicilia e Campania; e a fronte di questa richiesta di credito, anche i finanziamenti concessi dalle banche “spaccano” l’Italia in due con quasi il 10% di imprese finanziate in Lombardia e Friuli Venezia Giulia e poco più di 1 impresa su 100 in Molise, Basilicata e Sardegna.

E’ dunque evidente che in una fase di perdurante stretta creditizia per le imprese del terziario di mercato, la maggiore debolezza strutturale del contesto economico e produttivo del Mezzogiorno accentua ulteriormente le difficoltà di accesso al credito del sistema imprenditoriale nel complesso, contribuendo ad aumentare la distanza di quest’area dal resto del Paese.
Questi, i principali risultati che emergono dall’indagine regionale dell’Osservatorio Credito Confcommercio sulle imprese del terziario di mercato nel secondo trimestre del 2014 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Ricerche.

 

Fabbisogno finanziario

 

Nel secondo trimestre del 2014 resta critica la capacità finanziaria delle imprese del terziario di mercatoSi trova in questa situazione, infatti, quasi un’impresa su due (il 48% per l’esattezza), mentre per quasi un terzo delle imprese la situazione è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente e solo il 21% avverte un miglioramento.


Ad incidere fortemente su questo dato sono in particolare le regioni del Mezzogiorno, una costante dell’ultimo periodo storico che tende ad accentuare, mese dopo mese, la distanza già esistente rispetto al resto della Penisola. Non è un caso che quasi tutte le regioni di questa macro area facciano registrare valori superiori alla media nazionale. Nello specifico, significativo è il dato che si registra in Calabria e in Sardegna dove la quota di imprese che non sono riuscite a fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario supera il 54%. Di contro, si collocano tutte sotto la media nazionale le regioni del Nord con in testa il Friuli Venezia Giulia dove solo il 26,7% delle imprese è risultata in difficoltà.

 

Domanda e offerta di credito

 

Resta ancora bassa la percentuale di imprese del commercio, del turismo e dei servizi che nel secondo trimestre 2014 si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno: il 15,9% contro il 14,6% del primo trimestre. Di queste, solo il 26,7% si sono viste accogliere le richieste di fido portando così la percentuale di imprese effettivamente finanziate a poco più del 4%.


 
A livello territoriale ancora una volta emerge in tutta evidenza la “forbice” che distanzia il Nord dal Sud del Paese: la media della domanda di credito nelle regioni meridionali si aggira attorno all’11%, oltre 6 punti in meno rispetto al Nord-Ovest; la percentuale di imprese che si sono viste accogliere la richiesta di fido è in tutte le regioni del Nord superiore alla media nazionale (con punte intorno al 40% in Lombardia, Trentino e Friuli Venezia Giulia) mentre al Sud la media non arriva al 15%. Ma è soprattutto nella percentuale di imprese effettivamente finanziate che emerge la spaccatura del Paese: al di là, infatti, del dato estremamente esiguo che accomuna tutti i territori, al Nord tale quota è quasi il quadruplo di quella del Sud sfiorando il 7% mentre nelle regioni meridionali non arriva al 2%. Da questo punto di vista si segnalano i due estremi: la Lombardia con quasi 10 imprese su 100 finanziate e il Molise con appena 1 impresa su 100.
A conferma delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, è anche la cosiddetta area di irrigidimento, ovvero la quota di imprese che non hanno ottenuto il finanziamento o lo hanno ottenuto ma in misura inferiore alla richiesta.


Tale percentuale è pari al 53% a livello nazionale, scende al 41% nel Nord-Ovest e quasi raddoppia nel Sud e Isole (81%).
Ancora una volta è la Lombardia a registrare la migliore performance con “solo” 1 impresa su 3 a trovarsi in questa situazione; mentre in tutte le altre regioni del Centro e del Sud le percentuali sono molto più elevate con punte dell’87,2% in Basilicata e dell’83% in Calabria.

 

 


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