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17/09/2014

economia

Paesi scandinavi: venti contrari all’orizzonte

Pedersen (Nordea): Come per il resto del mondo, anche le economie nordiche crescono a ritmi differenti. Ci aspettiamo una crescita complessiva della regione nordica dall’1,3% di quest’anno al 2% nel 2016, ma deludono Svezia e Finlandia

Ancora una volta l’economia globale si trova ad affrontare venti contrari. La nascente ripresa globale all’inizio dell’anno è diventata oggetto di crescente incertezza a causa delle tensioni geopolitiche in aumento.

Secondo le previsioni economiche di Nordea, l’Europa in particolare sarà colpita dal vento freddo dell’est mentre l’economia dalla scorsa primavera ha mostrato segnali di debolezza. “Come per il resto del mondo, anche le economie nordiche crescono a ritmi differenti. Dalle nostre ultime previsioni di luglio, l’economia norvegese ci ha positivamente sorpreso con un rialzo mentre la Svezia non è stata all’altezza delle aspettative. L’economia danese si sta riprendendo a ritmo moderato, mentre la Finlandia ha testato nuovi cali. Ci aspettiamo una crescita complessiva della regione nordica dall’1,3% di quest’anno al 2% nel 2016”, ha dichiarato Helge J. Pedersen, Global Chief Economist di Nordea. L’economia svedese, tutt’altro che forte, ha deluso soprattutto perché, contrariamente alle aspettative, non ha saputo guadagnare trazione come la domanda interna.

Così la crescita del PIL non vedrà un’impennata. Le condizioni finanziarie favorevoli delle famiglie si riflettono nei consumi interni, nell’aumento dei prezzi delle case e in costruzioni residenziali in aumento. L’economia norvegese ha sorpreso con una crescita e i recenti indicatori dipingono ancora un quadro dell’economia piuttosto robusta. Una forte crescita dei consumi aiuterà a sostenere la crescita economica complessiva dei prossimi anni, sebbene il 2015 potrebbe dimostrarsi più debole del previsto a causa di un calo sostanziale degli investimenti petroliferi. In questo momento una ripresa incostante sta prendendo forma nell’economia danese. Questa ripresa è in parte guidata dalla spese nei consumi che hanno cominciato a crescere. Ci aspettiamo che questo trend resti invariato nei prossimi anni, al passo con un’occupazione in aumento e una crescita positiva dei salari che spingerà le entrate disponibili delle famiglie. Non ci sono segnali di un rafforzamento dell’export in Finlandia. Dopo un inizio d’anno promettente, la direzione che prenderanno gli ordini manifatturieri è ancora incerta.


  Il PIL molto probabilmente si contrarrà nel 2014 per il terzo anno consecutivo e, a causa delle sanzioni alla Russia, non ci aspettiamo un discreto rialzo del PIL prima del 2015. Ciò ci fa supporre che la Finlandia è molto vicina al quarto anno di contrazione.  


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