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17/09/2014

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World Business Forum 2014: provocazioni e proposte motivazionali

Intervista a Diego Gil, Managing Director Europe di Wobi per parlare dell'edizione di quest'anno

Il World Business Forum è un evento che rappresenta da una parte il punto d'incontro della business community italiana, dall'altra ha il compito di stimolare l'economia del nostro Paese attraverso gli spunti di figure leader nel loro settore. Quest'anno il focus è sui "provocatori", persone capaci di cambiare il modo di pensare e innovatori per eccellenza. Riflessioni, azione, innovazione, cambiamento, risultati: queste le parole d’ordine dei Provocatori, i 14 protagonisti di questa edizione. Il concept sintetizza qualità e attitudini ritenute indispensabili per i manager di oggi nell’attuale scenario economico e di business: la capacità di pianificare e allo stesso tempo improvvisare, conservare e distruggere, comandare e collaborare. Ne abbiamo parlato con Diego Gil, Managing Director Europe di WOBI, per capire cosa ci si potrà attendere dall'evento che si terrà a Milano il 28-29 ottobre.
World Business Forum 2014: cosa ci sarà di nuovo per un appuntamento che da sempre è stato capace di stupire la business community italiana?

Ci saranno tanti elementi interessanti e ci siamo accorti che il mercato sta aspettando questo evento con ansia e lo dico perché ad oggi (n.

d.r. inizi di settembre 2014) abbiamo oltre il 23% di iscritti in più, un risultato significativo. Abbiamo smesso di parlare di crisi, ma puntiamo l'attenzione sui provocatori, persone che hanno avuto la capacità di cambiare il mondo, spezzato i paradigmi. Siamo certi che i nostri ospiti vogliono sentire parlare queste persone, conoscere le loro storie, a partire da Steve Wozniak che ha creato i personal computer di Apple, piuttosto che Oliver Stone che ha criticato duramente l'America attraverso l'arte, fino a giungere a Felix Baumgartner che ha sfidato la natura con il proprio volo ed è stato capace di creare, con la sua impresa, un evento planetario.

Qual è il vostro target?

Conoscendo il tessuto imprenditoriale italiano ci rivolgiamo a imprenditori a trecentosessanta gradi, da family business di terza o quarta generazione fino alle start up che hanno iniziato ieri. Noi parliamo con i nostri clienti e con i nostri prospect e cerchiamo di accontentare tutti perché crediamo che l'evento sia davvero importante per loro.

Per esempio, se individuiamo delle start up interessanti e che sono interessate a prendere parte all'evento, noi quasi sempre agevoliamo l'ingresso perché siamo certi che si tratta di un'esperienza davvero utile per loro.

Qual è la ricetta vincente del World Business Forum, visto che da sempre è l'evento che in Italia ha sempre una sala gremita di persone che ascoltano i vari interventi?

Da oggi non ci saranno più segreti, visto che ne parlo qui! A parte le battute, non è facile organizzare un evento di questo tipo. Il circolo virtuoso del World Business Forum è rappresentato dai grandi pensatori e provocatori, persone che hanno qualcosa da dire al management e che noi invitiamo sul palco a parlare, insieme alle persone delle business community che sono davvero molto interessate a questi argomenti e che vengono volentieri; fino agli sponsor che sono attratti da questi 2200 manager e quindi investono su di noi, ma poi ritornano e credono nelle nostre attività anno dopo anno. E' il contenuto che comanda, i manager che partecipano e gli sponsor che sono interessati a questa platea.

Il vostro è un evento orizzontale, come fate ad attrarre tutti?

Il World Business Forum è un momento di incontro e chi partecipa ha molteplici interessi.

Ci sono segmenti che sono assolutamente presenti per fare networking con altri manager, perché se ci sono tanti manager è fondamentale esserci. Altre persone, magari coloro che sono alla ricerca di idee e che vogliono farsi ispirare dagli speech, vanno a cercare "parole nuove", e dopo tutto diventa un momento di formazione, non solo incontro. Poi ci sono le grandi multinazionali che vedono l'evento come un punto di riferimento a livello aziendale di tutto l'anno e portano non solo i propri manager ma anche i talenti, individuando il World Business Forum come un punto motivazionale importante all'interno delle aziende stesse.

In che cosa si differenzia l'evento italiano dagli altri eventi che create in tutto il mondo?

L'Italia ha la particolarità, per esempio, negli stand a contorno dell'evento e della sala. In altri paesi gli stand sono dei luoghi dove passare il tempo in maniera ludica o per scambiare dei biglietti da visita, ma in Italia si punta molto sui rapporti personali. Tutti gli stand sono pensati per interagire, scambiare idee e opinioni con i partecipanti e tra i partecipanti, sono pensati in modo diverso nonostante l'evento sia simile in ogni parte del mondo.




Vi rivolgete al management italiano: è un mondo che ha bisogno di rinnovamento?

Probabilmente sì, c'è bisogno di novità. Quest'anno devo dire che scegliendo l'argomento "provocatori", e quindi portando persone che hanno davvero segnato un momento di rottura con il passato, abbiamo ringiovanito anche noi l'immagine. "Inspiring leaders" e "Inspiring ideas" sono sempre stati i nostri cavalli di battaglia, "sparando sempre molto in alto" e rivolgendoci sempre alle eccellenze; ma con i provocatori abbiamo fatto anche una campagna marketing con colori molto giovani e molto provocatori, appunto, come doveva per forza di cose essere, abbiamo spinto molto verso il mercato dei giovani.

Ma cosa significa mercato dei giovani se ci riferiamo ai manager?

Parliamo di manager sotto i 36 anni e come World Business Forum siamo cresciuti moltissimo in quel segmento di mercato.

Stiamo parlando di talenti, quindi. Cosa offrite e il mercato è pronto a coccolare questi talenti?

Noi coccoliamo i partecipanti e crediamo che siano l'eccellenza della business community italiana.


Così dovrebbero comportarsi anche le aziende per attrarre i talenti migliori sul mercato. Ci sono aziende che sono abituate a occuparsi dei migliori giovani e stiamo parlando delle multinazionali. E' una prerogativa molto statunitense quella di motivare attraverso la formazione, attraverso questo genere di eventi i propri manager. Il nostro vantaggio è che quello che creiamo qua lo portiamo anche all'estero e alle aziende italiane piace molto questo nostro modo di operare. Abbiamo anche un punto in più. Uno dei nostri main partner è da sempre il Mip del Politecnico di Milano. Offriamo la possibilità ai loro studenti dei corsi MBA di partecipare all'evento a un prezzo quasi inesistente, proprio per offrire un obiettivo motivazionale importante. Questo accade con le grandi aziende, ma anche con l’università.  

I provocatori che condivideranno storie e riflessioni con i partecipanti dell’edizione del 2014 sono Felix Baumgartner, il primo ad aver infranto il muro del suono in caduta libera; il regista tre volte premio Oscar Oliver Stone; Steve Wozniak, co-founder di Apple; Chris Gardner, il milionario che ha ispirato con la propria storia personale il famoso film “La ricerca della felicità”; Marcus Buckingham, ricercatore e autore di successo sulle tematiche di management; Simon Sinek, etnografo che applica con successo la teoria evolutiva al management; Steven B.


Johnson, autore e leader di pensiero del ventunesimo secolo; Mohanbir Sawhney, ricercatore e consulente in marketing strategico, innovazione e new media; Oscar di Montigny, Chief Marketing Officer di Banca Mediolanum ed esperto di sharing economy; l’economista di fama internazionale Jacques Attali; l’esperto di risorse umane Jesus Vega; Sandy Carter, Social Business Evangelist di IBM e tra i Top 10 in Social Media; Oscar Farinetti, imprenditore italiano di fama mondiale che ha creato Eataly.

Il World Business Forum si terrà il 28 e il 29 ottobre 2014 al MICO Milano Congressi

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito wobi.com/wbf-milano

 


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