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23/07/2014

marketing

Brandsdistribution.com: eCommerce per rivenditori fisici e virtuali

Portare i brand all'estero, ma anche creare prodotti nuovi su licenza e individuare nuovi clienti

"Il panorama dell'ecommerce per i brand italiano era particolarmente affollato", è l'esordio di Angelo Muratore, presidente di BrandDistibution. "Pendando ad abbigliamento ed accessori, diventa difficile trovare degli spazi. Per questo, nel 2008, grazie all'intuizione di Carlo Tafuri, mente strategica e founder dell'azienda, abbiamo puntato sul B2B. In pratica, abbiamo aperto un canale di eCommerce per rivenditori, sia fisici sia virtuali. I numeri parlano da soli: 75.000 rivenditori in 170 Paesi.
In sostanza creiamo un catalogo di prodotti a disposizione dei negozianti, anche piccoli, che possono offrire prodotti di pregio senza la necessità di avere un magazzino a disposizione. Il nostro punto di forza, ovviamente non è solo il magazzino, ma la logistica, ossia la capacità di recapitare il prodotto richiesto nel minor tempo possibile".rator
Un'idea che guardando i numeri sembra essere vincente, ma qual è la ricetta?
"Noi siamo sempre cresciuti, anno dopo anno - ha ribadito Muratore - perché siamo stati capaci di scovare i prodotti e posizionarli su scala mondiale, diventando punto di riferimento per il settore.

Abbiamo fin da subito compreso che contava il nostro catalogo, i nostri prodotti esclusivi, ma anche il nostro sito di eCommerce e la possibilità di creare o gestire servizi B2C internazionali, nonché fornire servizi per i siti di vendite private. Oggi siamo fornitori di oltre un centinaio di siti di eCommerce, mentre per le vendite private siamo diventati dei consulenti strategici perché li aiutiamo in termini di offerta. In pratica dividiamo in due categorie il nostro business: siti e negozi fisici. All'interno di quest'ultima categoria, ci muoviamo su tutti i fronti, dal più piccolo al più grande, ma abbiamo anche un programma per i Power Sellers, ossia privato o piccole Partite Iva che vendono i nostri prodotti. Stiamo parlando, ovviamente, di dimensioni numeriche molto piccole, ma significative. Tanti piccoli Power Seller producono risultati esaltanti. Questo è solo un modo con cui operiamo sul mercato. Da qualche tempo creiamo prodotti con il marchio di qualche partner. Recentemente abbiamo stipulato un accordo con MTV per sfruttare l'asset tecnologico: loro hanno degli spazi pubblicitari e noi li occupiamo con i nostri prodotti, nell'ottica della revenue sharing".


In termini di produzioni vostre?
"Sparco è un esempio di brand che abbiamo portato nel mercato dell'abbigliamento e accessor", ha proseguito Muratore. "Abbiamo realizzato una linea di calzature con il brand Sparco, molto noto nel settore automobilistico, e sfruttando la licenza del prodotto abbiamo deciso l'intera linea di produzione; quindi non solo creazione del catalogo, ma di una linea di prodotti da immettere su tutti i mercati. Avere a disposizione una propria linea di prodotti ci permette d avere continuità nella proposta degli stessi sul catalogo e quidi dipendere meno dagli stock degli acquisti".
Su cosa si è fondata l'azienda?
"Sono tre i pilastri fondamentali: finanziario, di prodotti e dei clienti", prosegue Muratore. "Sul lato finanziario è determinante reperire le risorse per comprare i prodotti. Per i prodotti bisogna fare scouting degli stock più interessanti presenti sul mercato, valutare le marche e quindi individuare i prodotti giusti".
Un business model interessante, ma come vengono individuati i clienti potenziali?
"Noi utilizziamo strumenti standard - spiega Muratore - partendo dai motori di ricerca per l'individuazione del cliente.

Una volta individuato, utilizziamo sistemi di marketing tradizionali, anche se moderni, come le newsletter o addirittura il telefono per raccontare il valore del nostro catalogo e delle nostre offerte in generale. Ovviamente sui piccoli clienti non possiamo operare con la stessa modalità, diventa più difficile avere un rapporto diretto. Cerchiamo di avere un'offerta interessante che sappia intercettare i bisogni di questi clienti, sia in termini di marchi, referenze, prezzi e margini".
C'è una chiave di lettura per il vostro successo in questo periodo di crisi che non sia solo legata alla crescita dell'eCommerce?
"Il ciclo di acquisti di un rivenditore è un buon argomento - prosegue Muratore - perché grazie al nostro catalogo e al sistema logistico non è costretto a fare magazzino, quindi esporsi economicamente. Bisogna anche tenere conto che il nostro fatturato è realizzato per il 90% oltre-confine, e di questo l’Europa vale il 60/70%, con i mercati più importanti che sono Francia, Germania, Spagna e Uk. Con la partnership con Xiu.com, uno dei principali siti di moda e di lusso cinesi, siamo sbarcati a tutti gli effetti in Cina, aprendoci a nuove prospettive".



Ma i brand italiani, come vi accolgono?
"Noi rappresentiamo un canale - conclude Muratore - anzi, un ponte che puo' portare un marchio poco noto a essere conosciuto all'estero. Diventiamo un partner strategico, ma anche consulenziale. Per un brand che invece vuole entrare nel settore, l'opportunità di concederci il marchio in licenza permette di monetizzare e diffondere il marchio, senza sforzo. Tutti elementi che, in tempi difficili come questi, rappresentano un valore".  


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