Continua il recupero della domanda di mutui: +12,6% ad aprile
Capecchi (CRIF): Però le famiglie italiane si trovano ancora in una situazione di vulnerabilità, con un mercato del lavoro che sconta tassi di disoccupazione elevati e la contrazione dei redditi disponibili
Il mese di aprile ha fatto nuovamente registrare un segno positivo nella domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, con un +12,6% rispetto allo stesso mese del 2013. Secondo il Barometro CRIF, il trend positivo, iniziato con l’inversione di tendenza dello scorso luglio, si è ulteriormente consolidato nei primi quattro mesi del 2014, che hanno fatto registrare complessivamente una variazione del +10,4% rispetto al pari periodo 2013.
L’andamento in forma grafica a partire dall’inizio del 2009, quando la crisi economica stava cominciando a far sentire i suoi effetti, consente di meglio comprendere la dinamica in atto.
Per quanto consistente, il rimbalzo del numero delle richieste tuttavia non è sufficiente a colmare il pesante ritardo accumulato nel biennio precedente, che aveva portato i volumi a dimezzarsi. Come dimostra chiaramente la tabella seguente, che raffronta la domanda di mutui registrata nel I quadrimestre del 2014 con quella degli anni precedenti, la distanza appare ancora forte e la strada verso un pieno recupero appare ancora lunga.
Nonostante la ripresa della domanda di finanziamenti per l’acquisto della casa si stia consolidando, l’importo medio richiesto si è attestato nel mese di aprile a 124.
812 euro, mantenendosi su un valore più contenuto rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (quando era stato pari a 128.146 euro) e nettamente inferiore ai 140.942 euro dell’aprile 2010, quando venne toccato il picco degli ultimi 5 anni.
Questa dinamica è rafforzata anche dall’analisi di CRIF sulla distribuzione per fasce di importo richiesto: nei primi quattro mesi del 2014 le domande da parte delle famiglie italiane si sono nuovamente concentrate in prevalenza sotto i 75.000 euro (con una quota in crescita rispetto al 2013 di 2,3 punti percentuali) e nella fascia compresa tra i 100.000 e i 150.000 euro, entrambe con una quota pari al 28,5% del totale.
Per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per durata, invece, la classe compresa tra i 25 e i 30 anni continua a essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota del 28,1% del totale, seguita dalla fascia tra i 15 e i 20 anni, con il 22,3%.
“Nel complesso, il dato relativo al ridimensionamento dell’importo medio unitamente all’allungamento dei piani di rimborso denota la tendenza da parte dei richiedenti a privilegiare soluzioni per le quali il peso della rata possa gravare il meno possibile sul reddito familiare”, commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF.
“D’altro canto, le famiglie italiane si trovano ancora in una situazione di vulnerabilità, con un mercato del lavoro che sconta tassi di disoccupazione elevati e la contrazione dei redditi disponibili”.