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28/05/2014

economia

Cina: completare la metamorfosi

Secondo un report di DeAWM, Pechino spinge per un nuovo modello di crescita che porta a stimolare la domanda interna, visto il rallentamento del’export

Particolarmente interessante un report di DeAWM sull’evoluzione di quella che fino a poco tempo fa era considerata la principale locomotiva economica mondiale, grazie alle sue performance commerciali e produttive. Ne riportiamo ampi stralci.

La Cina ha scritto una storia di successo straordinaria, segnata da tassi di crescita che in passato sono arrivati addirittura alla doppia cifra. Ecco perché le notizie sulla situazione cinese lasciano ancora più sbigottiti. L’ultimo shock in ordine di tempo riguarda le esportazioni cinesi, che a febbraio sono diminuite del 18,1% su base annua. Questo calo improvviso dimostra ancora una volta che il modello di crescita della Cina, incentrato sulla domanda estera, non può più funzionare. Ridurre la dipendenza dalle esportazioni

Il problema non è nuovo per il governo cinese, che da anni ormai si adopera per rafforzare la domanda interna e ridurre la dipendenza del Paese dalle esportazioni. Per stimolare i consumi domestici, il governo di Pechino ha promosso incrementi salariali e ha consentito il graduale apprezzamento del renminbi.

A loro volta, gli incrementi salariali e altri aumenti dei prezzi legati alle politiche intraprese hanno fatto diminuire la competitività globale della Cina di circa il 20% tra il 2007 e l’ottobre del 2013. Ci aspettiamo pertanto che il contributo delle esportazioni nette alla crescita rimanga basso nel 2014.

I consumi possono avere un effetto trainante?

Come indica l’attuale diminuzione dell’avanzo di parte corrente, ormai da anni il commercio con l’estero non fornisce più un contributo significativo alla crescita economica cinese. Al contrario, i pilastri della crescita sono diventati i consumi domestici e gli investimenti fissi lordi. Il governo cinese mira ad accelerare questo trend, per passare da un modello di crescita orientato alle esportazioni a un’espansione alimentata dai consumi. Il crescente potere d’acquisto della classe media cinese, associato alla maggiore spesa per il welfare, indica che questa trasformazione si sta affermando.

Inizia la riforma del settore bancario

Il governo cinese ha inoltre deciso di riformare il sistema finanziario del Paese.

In passato, il sistema bancario ufficiale concedeva l’accesso al credito solo alle imprese statali e alle grandi aziende. Inoltre, le banche statali offrivano solo tassi di interesse bassi sui risparmi. Questa situazione ha fatto emergere un settore bancario “ombra”, al di fuori del sistema ufficiale, che offriva tassi di interesse più elevati sui risparmi e concedeva prestiti non regolamentati. Attualmente questo settore si trova ad affrontare potenziali default che potrebbero avere un impatto negativo sull’economia. L’introduzione di un sistema bancario ufficiale più orientato al mercato dovrebbe migliorare le condizioni di credito. Inoltre, il governo spera che un sistema più efficiente e orientato al mercato possa stimolare la crescita economica.

L’apertura alle banche private

Nell’ambito di un programma pilota, l’autorità di vigilanza bancaria cinese ha approvato la costituzione di cinque banche private all’interno del settore bancario ufficiale. Le imprese a proprietà privata e le famiglie potrebbero rivelarsi clienti interessanti per le nuove banche private, che avranno sede a Shanghai, Tianjin, nella provincia di Guangdong e nella provincia di Zhejiang.


Tali banche potrebbero inoltre iniziare a contrastare l’ascesa del settore bancario ombra, il cosiddetto fenomeno dello “shadow banking”, riducendo quindi i rischi per il sistema finanziario.

Implicazioni per la crescita

Siamo ottimisti sulle possibilità di successo dei leader politici cinesi nel portare il Paese verso un percorso di crescita stabile nel lungo periodo, grazie a riforme quali l’autorizzazione delle banche private, il rafforzamento dei diritti di proprietà, la creazione di un’autorità antitrust efficiente e la ristrutturazione del sistema fiscale cinese.
Nondimeno, questi sforzi simultanei per completare la trasformazione dell’economia e gestire la pesante eredità del Paese probabilmente limiteranno il momentum economico della Cina. Per questi motivi, riduciamo il nostro outlook di crescita per il 2014 al 7,2%, un tasso basso per la Cina, ma comunque invidiabile. 



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