Un “nuovo euro” per salvare
il sogno europeo
I progressi dell’unione monetaria hanno già subito delle
battute d’arresto: un piano B potrebbe essere la soluzione
La possibile fine dell’euro,
un tempo inconcepibile, è
ora al centro del dibattito
in corso tra gli operatori
dei mercati. I politici
al contrario scansano
questa eventualità,
nonostante gli scossoni
subiti dall’Eurozona e le
forti pressioni in atto sulla
moneta unica. Secondo
Richard Woolnough,
gestore di M&G Optimal
Income Fund, “il giudizio
delle autorità è che l’euro
deve essere mantenuto
– non solo per la
sopravvivenza dei governi e
delle istituzioni finanziarie,
ma anche per conservare
intatto il sogno dell’Europa
unita. L’euro è importante
perché rappresenta
l’ideale di un unico blocco
economico, un’economia
abbastanza grande da
competere con gli USA e i
giganti emergenti dell’Asia,
e per molti la sola idea
che la valuta sparisca non
può nemmeno essere
menzionata”.
Per chi opera sui mercati,
però, la situazione potrebbe
evolvere in due modi: o
si potrà raggiungere la
stabilità tramite un vigoroso
intervento statale, o si
verificherà un periodo
di grande turbolenza e
insicurezza. “I mercati
hanno riconosciuto
apertamente la possibilità
di un esito negativo per la
moneta unita e lo hanno
fattorizzato nel prezzo degli
asset - continua Woolnough
-. Le autorità continuano
però ad affermare che
questo scenario non può
verificarsi, ripresentando
il classico conflitto tra
governanti e capitalisti.
Le recenti iniziative per
ridurre le attività speculative
sembrerebbero essere
proprio uno strumento per
allontanare lo scontro.
Tuttavia, anche se il giudizio
ufficiale è che l’euro non
possa sparire, è auspicabile
che i politici e i legislatori
valutino le conseguenze di
un possibile collasso della
moneta unica, per essere
pronti ad affrontare quello
che fino a non molto tempo
fa sembrava impossibile.
Se l’euro sparisse, il
sistema finanziario si
troverebbe ad affrontare
una vera calamità. I mezzi
di cambio non sarebbero
più validi, fino a far
diventare l’euro un pezzo
di carta privo di valore.
Per di più, tutti i contratti
in essere su obbligazioni
e derivati si troverebbero
a essere denominati in
una valuta morta, che
non esiste più. Se non
controllato, questo collasso
potrebbe distruggere
i mercati finanziari
europei e danneggiarne
profondamente le
economie, aprendo la
strada a una strage
internazionale”.
In primo luogo, le autorità
dovrebbero creare delle
nuove valute nazionali
come mezzo di cambio.
“Per risolvere le questioni
legate ai contratti esistenti
nella valuta comune -
prosegue Woolnough
-, ci sarà bisogno di un
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