La crisi economica frena gli
investimenti delle microimprese
Oltre il 70% delle aziende attribuisce alla contrazione della
domanda il principale ostacolo alla crescita dell’impresa
I Piccoli Operatori
Economici (POE), ovvero
le imprese italiane con
meno di 10 dipendenti
e/o un fatturato inferiore
a 2,5 milioni di euro,
continuano a risentire
dell’attuale contesto di
congiuntura economica
negativa e mostrano
segnali di perdurante
prudenza e incertezza.
Dall’analisi dell’ultima
edizione dell’Osservatorio
sulla Finanza per i POE,
realizzato da
CRIF Decision
Solutions e
Nomisma, emerge
infatti che se nel
corso del 2009
solo il 26,6% dei
POE ha effettuato
investimenti
(-9% rispetto al
2007, prima della
crisi), anche nel
2010 la quota di
POE intenzionati
a investire è
prevista in calo
(oltre -2%,
attestandosi al
24,5%). La contrazione
della domanda di prodotti
da parte dei mercati, in
stallo per via della difficile
situazione economica
globale, è considerata
la causa principale delle
difficoltà di crescita delle
imprese, ancor prima della
difficoltà nel reperimento
delle risorse necessarie.
Inoltre, questa diminuzione
della domanda, secondo
l’indagine diretta presentata
dall’Osservatorio, dipende
in modo rilevante dalla
situazione economica
nazionale addirittura per il
70,5% delle imprese. Nel
2009 e nelle previsioni
2010, il calo della domanda,
degli ordini e delle attese di
produzione ha determinato
l’accumulo delle scorte delle
aziende, provocando una
progressiva diminuzione
del livello di investimenti
fissi, soprattutto
materiali (rinnovo locali,
macchinari/attrezzature,
Condividi | Business Community - Magazine - Settembre 2010 | | vai al sito | SOMMARIO