A ottobre lieve calo della fiducia dei consumatori ma sale quella delle imprese
A ottobre lieve calo della fiducia dei consumatori ma sale quella delle imprese


Un governo non proprio solido, con molte anime e filosoficamente lontane tra loro nel trovare le soluzioni ai problemi del Paese, non poteva certo trovare un clima positivo tra i consumatori. Come dimostrato anche dalle elezioni in Umbria, la maggioranza sui territori è probabilmente diversa da quella espressa in parlamento. E questo spiegherebbe perchè a ottobre, l’Istat ha rilevato che l’indice del clima di fiducia sale per le imprese ma scende per i consumatori.  Per le imprese torna ad aumentare per la prima volta dallo scorso luglio e, fattore importante, la crescita coinvolge la gran parte dei settori, ed è trainata dal comparto manifatturiero, da quello dei servizi e dal commercio al dettaglio, caratterizzati da aspettative su ordini e produzione più favorevoli rispetto allo scorso mese. Invece, nelle costruzioni la fiducia è in ripiegamento anche se l’indice rimane comunque su valori storicamente elevati. Tra i consumatori, per i quali, nel complesso, le valutazioni sono meno positive rispetto allo scorso mese, la fiducia si riporta sul livello registrato a maggio 2019. Ma veniamo ai dati. Secondo l’Istat, a ottobre 2019 si stima un lieve calo dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 112,2 a 111,7), mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un contenuto aumento, da 98,6 a 99,0. La diminuzione dell’indice di fiducia dei consumatori sintetizza opinioni diversificate sulla situazione economica del paese e su quella personale: il clima economico è stimato in aumento da 127,1 a 128,0 mentre il clima personale passa da 107,8 a 105,4, riportandosi in linea con il livello di giugno 2019. Con riferimento alle valutazioni espresse dagli intervistati in base all’orizzonte temporale, sia il clima corrente sia quello futuro sono in calo (da 110,0 a 107,9 e da 116,8 a 116,4, rispettivamente). Per quanto attiene alle imprese, l’indice di fiducia migliora in tutti i comparti, ad eccezione delle costruzioni. In particolare, nella manifattura l’indice sale da 99,0 a 99,6, nei servizi aumenta da 98,6 a 99,6 e nel commercio al dettaglio passa da 107,6 a 108,3. Nel comparto delle costruzioni l’indice diminuisce da 143,2 a 141,3. Passando ad analizzare le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera l’aumento dell’indice deriva da giudizi sugli ordini e attese di produzione in miglioramento; il saldo dei giudizi sulle scorte aumenta. Nelle costruzioni, l’evoluzione negativa dell’indice è determinata dal peggioramento dei giudizi sugli ordini e, soprattutto, da un deciso ridimensionamento delle attese sull’occupazione. Nel comparto dei servizi si segnala il miglioramento dei giudizi sull’andamento degli affari e delle attese sugli ordini; i giudizi sugli ordini sono invece in deterioramento. Con riferimento al commercio al dettaglio, l’aumento dell’indice di fiducia è trainato dal deciso aumento delle attese sulle vendite future a cui si uniscono giudizi sia sulle vendite sia sulle scorte sostanzialmente stabili. Si segnala che l’indice di fiducia è in aumento nella grande distribuzione mentre diminuisce in quella tradizionale.



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