Argento a livelli mai visti: il metallo che sta dominando gli investimenti metalli preziosi


La corsa dell'argento ha raggiunto un picco storico, spinto da una combinazione esplosiva di scarsità sul fronte dell'offerta e di un'impennata della domanda da parte degli investitori. Il metallo grigio sta superando la performance dell'oro in modo netto, affermandosi come l'asset chiave in questo momento turbolento per i mercati finanziari globali. Questi movimenti sono strettamente legati alle aspettative sempre più concrete di una svolta nella politica monetaria da parte della Federal Reserve degli USA.

L'argento spot
- ha chiuso la settimana con un impressionante balzo dell'8,4%, toccando in una singola sessione il massimo storico di 67,45 dollari l'oncia. La chiusura di venerdì ha visto il prezzo stabilizzarsi a 67,14 dollari l'oncia, registrando un guadagno giornaliero del 2,6%.



Questo entusiasmo dimostra che l'interesse per gli investimenti metalli preziosi sta virando in modo aggressivo verso l'argento, percepito come un bene con un potenziale di crescita superiore in un contesto di allentamento monetario.

Nonostante il dominio dell'argento, anche l'oro ha saputo mantenere una traiettoria positiva. Il metallo giallo, tradizionale rifugio di valore, è salito dello 0,4% a 4.347,07 dollari l'oncia, garantendosi un aumento settimanale dell'1,1%. I futures
- sull'oro negli USA hanno seguito l'andamento, chiudendo in rialzo dello 0,5% a 4.387,3 dollari. Storicamente, i due metalli sono correlati; ciononostante, negli ultimi due mesi, abbiamo assistito a una dinamica in cui l'argento ha agito da apripista. Quando la distanza tra le prestazioni di oro e argento si allarga tanto, si osserva spesso un riequilibrio con gli investitori che si riversano sull'oro nel breve termine.

Il divario di performance e i driver della crescita

La sovraperformance dell'argento è sbalorditiva, soprattutto se si analizzano i guadagni su base annua.


L'argento, dall'inizio dell'anno, ha registrato un aumento del 132%, un dato che annichilisce il pur robusto rialzo del 65% messo a segno dall'oro. Questa dinamica è guidata da due forze principali: la forte domanda istituzionale argento, evidente nei flussi di ETF (Exchange-Traded Fund), e una speculazione sempre più intensa da parte degli investitori retail.

Il catalizzatore macroeconomico fondamentale è rappresentato dalle crescenti aspettative su un cambio di rotta della politica monetaria della Federal Reserve. Le previsioni tassi FED argento
- giocano un ruolo cruciale, poiché tassi di interesse più bassi rendono meno attraenti le attività che non pagano cedole, come i metalli preziosi.

I dati economici recenti rafforzano l'ottimismo per i tagli. Si riscontra infatti un rallentamento sia sul fronte dell'inflazione sia su quello del mercato del lavoro negli USA:
- i prezzi al consumo negli USA a novembre sono aumentati del 2,7% su base annua, un dato inferiore alle aspettative degli economisti che prevedevano un incremento del 3,1%;
- il tasso di disoccupazione, riportato dal Dipartimento del Lavoro USA, è salito al 4,6% a novembre, il livello più alto da settembre 2021.


Questi segnali di debolezza del mercato del lavoro e il raffreddamento dell'inflazione ribadiscono la necessità per la Federal Reserve di mantenere il percorso di allentamento. L'incertezza sulla direzione futura delle banche centrali, come la Banca Centrale Europea o la FED stessa, è un altro fattore determinante che indirizza gli investitori verso asset
- rifugio. Le aspettative attuali, basate sui dati LSEG, indicano che gli operatori di Wall Street scommettono su almeno due tagli dei tassi di interesse da 25 punti base da parte della FED nel prossimo anno.

Rialzi su tutti i fronti

Il rally
- dei metalli preziosi non si limita solo a oro e argento. Anche il platino ha beneficiato di questa ondata di fiducia e instabilità. Il metallo ha guadagnato il 3,1% raggiungendo i 1.975,51 dollari, un livello vicino al massimo toccato giovedì, che è stato il più alto degli ultimi diciassette anni. Pure il palladio ha mostrato solidità, salendo dello 0,8% a 1.709,75 dollari, dopo aver toccato un massimo di quasi tre anni all'inizio della sessione.


Entrambi questi metalli hanno chiuso la settimana in positivo, confermando che l'interesse per il più ampio mercato oro e argento e per le materie prime strategiche è in forte ascesa a livello globale.

I professionisti che gestiscono fondi e le aziende che operano nella logistica e nel trading di queste materie prime vedono chiaramente come la dinamica tra offerta limitata e forte domanda istituzionale argento stia riscrivendo le regole del settore degli investimenti metalli preziosi, un trend che potrebbe durare ben oltre l'orizzonte immediato.



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