A settembre si registra un diffuso miglioramento della fiducia delle imprese: il clima sale in tutti e quattro i settori considerati. L’Istat comunica infatti che a settembre 2016 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane, che sintetizza le serie dei saldi (destagionalizzate e standardizzate) componenti il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio, sale da 99,5 a 101,0. Le imprese manifatturiere A settembre l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale da 101,1 a 101,9. Migliorano i giudizi sugli ordini, peggiorano lievemente le attese di produzione; restano stabili le valutazioni sulle scorte di magazzino.
Con riferimento ai principali raggruppamenti dell’industria, l’indice del clima di fiducia scende da 101,6 a 100,7 nei beni di consumo, mentre sale da 96,5 a 99,2 nei beni intermedi e da 105,7 a 106,8 in quelli strumentali. I giudizi sugli ordini migliorano in tutti e tre i principali raggruppamenti d’industrie (da -14 a -12 nei beni di consumo, da -21 a -14 nei beni intermedi, da -17 a -16 nei beni strumentali). Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di prodotti finiti resta stabile a 5 nei beni di consumo, a 2 nei beni strumentali, scende da 4 a 3 in quelli intermedi. Le attese sulla produzione peggiorano nei beni di consumo (da 14 a 10), nei beni intermedi (da 7 a 6), ma migliorano in quelli strumentali (da 7 a 9). Secondo le indicazioni derivanti dalle consuete domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel terzo trimestre migliorano le attese sul fatturato ma peggiorano i giudizi. Sale da 4 a 6 il saldo destagionalizzato relativo al rapporto fra prezzi all’export e interni. Scende dal 28% al 24% la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione; tra questi, diminuiscono lievemente di importanza quelli legati alla qualità dei prodotti e ad altri fattori. La Germania, la Francia e la Cina continuano ad essere considerate dalle imprese italiane tra i maggiori concorrenti internazionali. L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale da 123,5 a 125,3; i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione migliorano lievemente (da -28 a -27 il saldo) e le attese sull’occupazione passano da -9 a -7. L’indice scende nel settore relativo alla costruzione di edifici (da 111,1 a 106,8) mentre è in salita nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (da 109,6 a 124,7 e da 133,6 a 135,1, rispettivamente). I giudizi sugli ordini migliorano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (il saldo passa da -19 a -8 e da -25 a -24, rispettivamente) mentre peggiorano nella costruzione di edifici (da -37 a -42); le attese sull’occupazione recuperano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (il saldo sale da - 15 a -2 e da -5 a -4 rispettivamente) e rimangono stabili nella costruzione di edifici (il saldo a quota -14).
A settembre, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale da 102,5 a 103,7. Aumentano le attese sugli ordini (da 1 a 5 il saldo) mentre peggiorano i giudizi ad essi relativi (da 3 a 2 il relativo saldo); rimangono stabili a 3 le attese sull’andamento generale dell’economia. A livello settoriale, il clima di fiducia nei trasporti e magazzinaggio sale da 111,2 a 115,1, riflettendo un miglioramento sia dei giudizi sia delle attese sugli ordini; il clima è in miglioramento anche nell’informazione e comunicazione (da 99,1 a 100,5) dove aumentano decisamente le attese sull’andamento dell’economia italiana. Invece, nei servizi turistici e nei servizi alle imprese ed altri servizi, la fiducia peggiora (da 97,7 a 91,6 e da 101,9 a 100,3, rispettivamente); nei servizi turistici il peggioramento è dovuto ad un diffuso deterioramento di tutte le variabili componenti il clima mentre nei servizi alle imprese la flessione è dovuta ad una diminuzione del solo saldo relativo ai giudizi sugli ordini.
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale da 97,4 a 102,0. Recupera il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -4 a 3) ed aumenta quello relativo alle aspettative sulle vendite future (da 17 a 24); stabile sui livelli dello scorso mese si conferma, infine, il saldo relativo alle scorte di magazzino (14). Il clima di fiducia migliora in entrambe i circuiti distributivi, portandosi da 95,6 a 100,4 nella grande distribuzione e da 101,4 a 104,6 in quella tradizionale. Nella prima, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da 0 a 5), sia quello relativo alle aspettative sulle vendite future (da 21 a 30); nella seconda, recupera il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (da -17 a -7) ed aumenta quello relativo alle attese sulle vendite future (da 8 a 10). Quanto infine alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa da 17 a 16, nella grande distribuzione e da 5 a 8, in quella tradizionale.