Forte frenata del commercio al dettaglio a marzo. Secondo quanto comunicato dall’ISTAT, a marzo 2016 le vendite al dettaglio registrano variazioni congiunturali negative dello 0,6% in valore e dello 0,8% in volume. Le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dell'1,2% sia in valore che in volume.
Nel trimestre gennaio-marzo 2016 si registra una variazione congiunturale nulla per il valore complessivo delle vendite, sintesi di una variazione positiva dello 0,1% per le vendite di prodotti alimentari e di una diminuzione dello 0,1% per le vendite di prodotti non alimentari. Con riferimento allo stesso periodo, il volume delle vendite di prodotti alimentari mostra una variazione positiva (+0,8%), mentre quello delle vendite di prodotti non alimentari registra una diminuzione (-0,2%), con una variazione complessiva positiva dello 0,1%.
Rispetto a marzo 2015, le vendite crescono complessivamente sia in valore (+2,2%), sia in volume (+1,9%). L'incremento più sostenuto si rileva per i prodotti alimentari: +3,7% in valore e +4,2% in volume.
Per quanto riguarda gli altri prodotti, gli aumenti tendenziali più marcati in valore si rilevano per i gruppi altri prodotti (gioiellerie, orologerie) (+3,5%) e giochi giocattoli, sport e campeggio (+3,2%).
L'incremento tendenziale in valore è più sostenuto per la grande distribuzione (+2,9%) rispetto alle imprese che operano su piccole superfici (+1,6%). Gli aumenti più consistenti in valore riguardano le imprese da 6 a 49 addetti (+2,8%) e quelle con almeno 50 addetti (+2,7%).
Nella grande distribuzione il valore delle vendite segna un aumento tendenziale del 4,0% per i prodotti alimentari e dell’1,0% per quelli non alimentari. Anche nelle imprese operanti su piccole superfici, le vendite registrano variazioni positive in entrambi i settori merceologici: +2,8% per i prodotti alimentari e +1,5% per quelli non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, a marzo 2016 si registrano aumenti del 3,0% per le vendite degli esercizi non specializzati e dell’1,9% per quelle degli esercizi specializzati. Tra i primi, aumentano del 3,1% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 2,0% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. In particolare, per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, le vendite aumentano in tutte le tipologie distributive: ipermercati (+1,9%), supermercati (+3,5%) e discount (+4,6%).