Istat Fiducia imprese: a luglio cala da 106,3 a 105,5
Istat Fiducia imprese: a luglio cala da 106,3 a 105,5


A luglio 2017, secondo quanto comunicato dall’ISTAT, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane, che sintetizza le serie dei saldi componenti il clima di fiducia delle imprese manifatturiere, delle costruzioni, dei servizi e del commercio al dettaglio, diminuisce da 106,3 a 105,5. Vediamo i singoli settori.



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Le imprese manifatturiere
L’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale leggermente da 107,3 a 107,7. Migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione; in lieve accumulo sono invece giudicate le scorte di magazzino. Analizzando i singoli comparti, l’indice del clima di fiducia scende nei beni di consumo (da 105,0 a 103,5) e nei beni intermedi (da 105,2 a 103,7), mentre risulta in crescita da 112,1 a 116,5 nei beni strumentali. Analogamente, i giudizi sugli ordini peggiorano nei beni di consumo e nei beni intermedi, mentre migliorano nettamente in quelli strumentali, dove il saldo torna a essere positivo per la prima volta dal 2008; anche le attese di produzione crescono solo nei beni strumentali. Infine, il saldo relativo ai giudizi sulle scorte è in aumento nei beni di consumo ed in quelli intermedi, risulta invece in diminuzione nei beni strumentali. Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel secondo trimestre del 2017 il grado di utilizzo degli impianti sale da 75,9% a 77,0% del trimestre precedente. Flette leggermente la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva (dal 24,5% al 24,0%): tra questi, scende leggermente la percentuale di imprese che segnala come vincolo all’attività l’insufficienza della domanda; rimane stabile, invece, la percentuale di coloro che considerano i vincoli finanziari come ostacoli alla produzione.

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Le imprese di costruzione
L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione migliora per il quarto mese consecutivo passando da 129,8 a 131,1; peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione mentre migliorano le attese sull’occupazione. Analizzando il dettaglio settoriale, il clima sale nella costruzione di edifici (da 106,3 a 111,4) scende nell’ingegneria civile (da 125,1 a 122,0) e rimane sostanzialmente stabile nei lavori di costruzione specializzati. Segnali eterogenei provengono anche dalle componenti dei climi di fiducia: i giudizi sugli ordini sono in miglioramento solo nel settore relativo alla costruzione di edifici mentre le attese sull’occupazione aumentano sia nella costruzione di edifici sia nei lavori di costruzione specializzati; le stesse sono in diminuzione nell’ingegneria civile.
Le imprese dei servizi di mercato
Nel mese di luglio, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato registra una diminuzione (da 106,0 a 105,0). Tutte le componenti dell’indice risultano in peggioramento, ad eccezione dei giudizi sugli ordini. Analizzando i singoli comparti, il clima di fiducia diminuisce nel macro settore relativo al trasporto e magazzinaggio (da 115,4 a 113,5), in quello dei servizi alle imprese e altri servizi (da 100,9 a 100,0) e in quello dell’informazione e comunicazione (da 111,6 a 108,7); invece, l’indice sale nei servizi turistici (da 95,2 a 106,2). Segnali eterogenei provengono dalle componenti dei climi di fiducia settoriali. In particolare, i giudizi sugli ordini sono in miglioramento nel trasporto e magazzinaggio e nei servizi turistici (dove il relativo saldo torna positivo) mentre negli altri settori sono in deterioramento; le attese sugli ordini sono in diminuzione nel trasporto e magazzinaggio e nei servizi alle imprese. Per quanto riguarda i giudizi sull’andamento degli affari si evidenzia un miglioramento in tutti i settori ad eccezione dell’informazione e comunicazione.

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Le imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale da 108,8 a 109,0. In particolare, aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future; in decumulo emergono, infine, le scorte di magazzino. Il clima di fiducia peggiora da 111,5 a 110,4 nella grande distribuzione, ma migliora da 102,6 a 103,7 in quella tradizionale. In entrambe i circuiti distribuiti sono in aumento i saldi relativi ai giudizi sulle vendite correnti, mentre sono in diminuzione quelli relativi alle aspettative sulle vendite future. Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile aumenta nella grande distribuzione mentre diminuisce in quella tradizionale.

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