Commercio estero extra UE: a settembre export +2,5% ed import +2,0%
Commercio estero extra UE: a settembre export +2,5% ed import +2,0%


Per fortuna che c’è un’Italia che guarda al di fuori dell’Europa come mercato di sbocco per la nostra manifattura. Con questa scelta aumentano le probabilità di compensare il calo delle vendite nei Paesi continentali, trainate al ribasso dalla recessione della Germania. Infatti, secondo quanto comunicato dall’Istat, a settembre 2019 si registrano segnali positivi per l’export verso i Paesi extra Ue in termini sia congiunturali sia tendenziali. La dinamica congiunturale dell’ultimo trimestre mobile è in lieve aumento, risultando negativa al netto delle vendite di prodotti energetici. Su base annua il marcato aumento dell’export è solo in parte spiegato dalla differenza nei giorni lavorativi. La crescita dell’export è geograficamente molto concentrata: la crescita delle vendite di merci verso Stati Uniti, Svizzera e Giappone spiega infatti oltre il 90% dell’incremento tendenziale complessivo. Risultano particolarmente dinamiche le esportazioni di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso gli Stati Uniti cui si associa la positiva performance delle vendite di prodotti in pelle, metalli di base e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti e articoli in pelle verso la Svizzera. Ma veniamo ai dati. A settembre 2019 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue, un aumento congiunturale sia per le esportazioni (+2,5%) sia per le importazioni (+2,0%). L’incremento congiunturale delle esportazioni interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, risultando più sostenuto per i beni di consumo non durevoli (+3,3%) e i beni strumentali (+2,6%). Dal lato dell’import, l’aumento congiunturale è più intenso per l’energia (+4,2%) e i beni di consumo non durevoli (+4,1%). Gli acquisti di beni strumentali (-4,1%) sono invece in diminuzione. Nell’ultimo trimestre mobile (luglio-settembre 2019), la dinamica congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue risulta debolmente positiva (+0,1%). Al netto della crescita dell’energia (+21,9%) si registra una flessione (-0,6%). Nello stesso periodo, le importazioni mostrano un contenuto aumento congiunturale (+0,5%), determinato dai beni strumentali (+4,6%). A settembre 2019, le esportazioni sono in marcato aumento su base annua (+9,4%). L’incremento è rilevante per i beni di consumo non durevoli (+24,6%) e i beni intermedi (+10,5%). A differenza delle esportazioni, le importazioni registrano una lieve flessione tendenziale (-0,1%) determinata dall’energia (-8,7%). Il saldo commerciale a settembre 2019 è stimato pari a +1.530 milioni, in forte aumento rispetto a +91 milioni di settembre 2018. Da inizio anno aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +47.789 milioni di gennaio-settembre 2018 a +50.864 milioni di gennaio-settembre 2019). A settembre 2019 un marcato aumento tendenziale contraddistingue le vendite verso Giappone (+39,5%) e Svizzera (+31,5%).  Al contrario, l’export verso paesi MERCOSUR (-7,9%), Paesi OPEC (-5,5%) e Cina (-2,6%) è in forte diminuzione. Gli acquisti dai paesi OPEC (-18,0%) e ASEAN (-5,9%) registrano flessioni tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue. In aumento gli acquisti da Giapppone (+15,4%), Turchia (+14,9%), India (+13,2%) e Stati Uniti (+10,1%).



copertina magazine Business Community di questa settimana
Sfoglia il MAGAZINE (gratis)

Le nostre partnership

BusinessCommunity.it

marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

Iscriviti alla nostra newsletter e resta in contatto con Business Community