MPS raddoppia il valore con sole 6 sedute, in attesa del piano
MPS raddoppia il valore con sole 6 sedute, in attesa del piano


È stata ancora una seduta dominata dal risk on sulle borse con il settore bancario che si è confermato il migliore in Europa. Basti pensare che la performance YTD dell’EuroStoxx Banks è passata nell’ultima settimana a -16% da -25% (era a -38% a inizio luglio). Ottobre, quindi, si conferma essere un mese tradizionalmente positivo per le borse mondiali, con gli operatori che si preparano per i grandi appuntamenti di fine anno, tra cui spiccano le elezioni statunitensi e il referendum costituzionale in Italia. In questo momento, il sentiment del mercato rimane positivo e gli investitori stanno digerendo una serie di fattori positivi, tra cui:



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1. le trimestrali migliori delle attese arrivate dagli Stati Uniti, che hanno interessato, non solo il settore finanziario, ma anche quello tecnologico;
2. il crescente numero di consensi a vantaggio della Clinton nella corsa alla Casa Bianca. Il gap Clinton-Trump continua ad allargarsi a favore della candidata democratica, elemento questo apprezzato da Wall Street e dalla comunità finanziaria internazionale;
3. il rimbalzo del greggio posizionatosi stabilmente sopra i 50 dollari/barile dopo l’accordo di Algeri;
4. un allentamento delle pressioni ribassiste sul comparto bancario, dovuto in primis al rialzo dei tassi d’interesse sulla parte a lungo termine della curva. Tale movimento è stato favorito dai toni meno accomodanti delle Banche centrali e dalla stabilizzazione dei prezzi del petrolio.
Questi elementi hanno mantenuto Wall Street al ridosso dei massimi storici, aggiornati ad agosto, mentre in Europa gli indici sono tornati ai massimi estivi, grazie per lo più alle ricoperture sul comparto bancario. Questa mattina il mercato sembra aver apprezzato anche la buona lettura flash di ottobre degli indici PMI della zona euro, risultati ai massimi da 10 mesi (dato composito). Gli investitori questa settimana terranno l’attenzione rivolta sui dati Usa, in particolare gli ordini di beni durevoli e la stima flash del Pil Usa del 3° trimestre. Saranno gli ultimi in grado di rafforzare le probabilità di un rialzo dei tassi d’interesse a dicembre, salita oggi al 74%, massimi di sempre.

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L’atteggiamento degli operatori dovrebbe mantenersi positivo almeno per una settimana e le vendite potrebbero affacciarsi sui mercati a cavallo delle elezioni statunitensi per poi intensificarsi in vista dell’appuntamento referendario italiano. Le agenzie di rating, intanto, sembrano muoversi in anticipo, con Fitch che ha messo il merito creditizio italiano in outlook negativo da stabile. 
MPS, +100% in 6 sedute
Intanto, così come le vendite sulle banche travolgono Piazza Affari, i rimbalzi degli ultimi giorni del comparto finanziario collocano il principale listino milanese tra i primi a livello mondiale in termini di performance mensile. Così il Ftse Mib registra ad oggi una performance da inizio ottobre di +6%, contro il +2,6% del Dax di Francoforte. Il Ftse Mib è tornato ai massimi da inizio settembre, arrivando a testare i 17.400 punti. Il superamento di tale riferimento aprirebbe a un allungo verso 18 mila punti, top pre referendum Brexit. La top stories spetta a Banca Monte dei Paschi di Siena, che da lunedì scorso ha messo a segno una performance quasi del 110% (dai minimi di lunedì 17 sino ai massimi di oggi), con volumi altissimi. Basti pensare che solo oggi è passato di mano circa il 13% del capitale. La capitalizzazione di borsa è passata dai 500 milioni di euro di venerdì 14 ottobre ad oltre 1 miliardo di euro. Il fortissimo rimbalzo è stato dovuto a una serie di fattori, tra cui spiccano (oltre quelli citati sopra):

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1. ricoperture tecniche e chiusura posizioni short in essere prima dell’imposizione dello short selling di inizio luglio;
2. speculazione in vista dell’annuncio del nuovo piano industriale che sarà annunciato questa sera o, al più tardi, domattina.
L’imponenza del movimento ci spinge a dire che gli operatori stiano scontando notizie più importanti della semplice revisione dei target industriali (in termini di profittabilità) dei prossimi anni. Il mercato attende maggiori indicazioni soprattutto in vista dell’aumento di capitale che sarà lanciato entro la fine dell’anno (referendum permettendo). Pertanto ogni indicazione sulla conversione dei bond subordinati, che potrebbe interessare anche la componente retail, e sullo scorporo dei Non Performing Loans (con relative indicazioni di prezzo) saranno considerati strategici ai fini della determinazione dell’ammontare dell’aumento. Difficile aspettarsi oltre. Ovviamente in tal caso il mercato potrebbe solo apprezzare. Vista l’importanza del rimbalzo, domattina delle prese di profitto, anche marcate potrebbero essere fisiologiche.



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Vincenzo Longo, Market Strategist IG

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