Eurozona: ad agosto il PMI Flash al valore piu' alto degli ultimi sette mesi
Eurozona: ad agosto il PMI Flash al valore piu


L’economia dell’eurozona di agosto ha continuato ad aumentare ad un ritmo costante. L’Indice PMI Flash Markit dell’eurozona si è posizionato su 53.3 rispetto a 53.2 dello scorso luglio, registrando un valore record negli ultimi sette mesi. Visto il valore dell’indice solo marginalmente superiore alla media del 2016, la crescita prevista per il terzo trimestre si preannuncia simile a quella registrata nella prima metà dell’anno. Il rallentamento della crescita delle commesse in entrata nel manifatturiero e il calo dell’ottimismo nel terziario hanno indebolito il tasso occupazionale, il che suggerisce un rallentamento della crescita nei prossimi mesi. Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche hanno mantenuto un ritmo attenuato. L’indagine di agosto ha mostrato un’accelerazione marginale della produzione sia nel manifatturiero che nel terziario, quest’ultimo registrando un tasso di crescita poco più forte. Tuttavia, la variazione maggiore si è osservata nelle commesse in entrata, con un rallentamento della domanda nel manifatturiero. Se nel settore terziario l’afflusso di nuovi ordini è aumentato al valore più rapido degli ultimi quattro mesi, le commesse in entrata del manifatturiero hanno misurato il tasso più lento di crescita degli ultimi 18 mesi. Per affrontare il calo della domanda, il settore manifatturiero ha ridotto le giacenze, con scorte di prodotti finiti nei magazzini che hanno registrato il tasso di calo più rapido degli ultimi sei anni. La futura tenuta della domanda nel terziario è stata nel frattempo messa in discussione, visto che le aspettative di attività del settore dei servizi sul prossimo anno sono scese al valore minimo da dicembre 2014. Sono inoltre apparsi segnali che mostrano che lo slancio di creazione occupazionale cui abbiamo assistito nell’eurozona negli ultimi cinque anni si sta attenuando. Sebbene la creazione di posti di lavoro di agosto risulti aumentata, il tasso di crescita è sceso ai minimi su tre mesi, a causa dell’indebolita tendenza ad assumere sia nel manifatturiero che nel terziario. Le pressioni inflazionistiche sono rimaste attenuate. Nonostante i costi di produzione siano risultati in crescita per il quinto mese consecutivo, l’incremento è stato il più basso dal mese di aprile. Nel frattempo, i prezzi medi di vendita sono di nuovo calati ad un tasso leggermente maggiore di luglio, in linea comunque con la tendenza al ribasso registrata per gran parte degli ultimi cinque anni. Per quanto riguarda i singoli paesi, la Francia ha segnato il suo migliore trimestre dell’anno registrando il tasso più alto di crescita dallo scorso ottobre. Tuttavia, in termini di crescita generale, la Francia ha continuato a rincorrere la Germania anche se l’espansione di quest’ultima ha vacillato rispetto al record su sette mesi registrato a luglio. In questo terzo trimestre ancora in corso, la crescita tedesca sta misurando valori leggermente maggiori rispetto al primo semestre dell'anno, fungendo da motore trainante dell’espansione generale dell’eurozona. Escludendo Germania e Francia, il resto dell’eurozona ha registrato ad agosto un’ulteriore forte crescita generale, anche se ad un tasso di crescita tra i più deboli registrati negli ultimi 18 mesi.



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Secondo Chris Williamson, Chief Economist presso IHS Markit, “l'indice flash PMI di agosto indica che il ritmo di crescita dell’eurozona del terzo trimestre si mantiene costante, senza segnali di deragliamento per le incertezze su Brexit. I dati dell'indagine mostrano nel terzo trimestre di mantenersi in linea col tasso di espansione su base trimestrale del PIL dell’eurozona di 0,3%, o 1,2% annualizzato, simile a quello osservato, in media, nei primi sei mesi del 2016. In questo terzo trimestre, il forte ritmo di espansione pari allo 0,5% in Germania è stato accompagnato da un ritorno ad una modesta crescita della Francia, mentre il resto della regione ha anch’esso registrato un rialzo dopo il rallentamento avutosi nel secondo trimestre. Se da una parte la capacità di recupero del PMI di agosto rafforzerà la convinzione della BCE che un prossimo ulteriore intervento non è necessario, la debolezza del ritmo di espansione generale e le deludenti tendenze dell’occupazione, delle commesse in entrata, dell’ottimismo e dei prezzi ci portano a considerare che i responsabili delle politiche monetarie lasceranno una porta aperta ad ulteriori stimoli più avanti nel corso dell'anno'.

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