Eurozona: il debito pubblico e' salito al 92,9% del PIL nel I trimestre

Secondo quanto comunicato da Eurostat, alla fine del primo trimestre del 2015 il debito pubblico in rapporto al PIL nell'area dell'euro (EA19) si attesta al 92,9%, in crescita rispetto al 92,0% della fine del quarto trimestre del 2014. Nella EU28, il rapporto è aumentato dall’86,9% all’88,2%. Rispetto al primo trimestre del 2014, il debito pubblico in rapporto al PIL è aumentato sia nell'area euro (da 91,9% a 92,9%) sia nella EU28 (dall’86,2% all’88,2%).
Alla fine del primo trimestre del 2015, i titoli di debito delle amministrazioni pubbliche si attestano al 79,1% nella zona euro e all’80,8% nella EU28 rispetto al debito complessivo. I prestiti si attestano al 18,0% e 15,2%, rispettivamente, mentre monete e depositi rappresentavano il 2,9% nella zona euro e il 3,9% nella EU28 del debito pubblico. A causa del coinvolgimento dei governi dell'Unione europea nell’assistenza finanziaria per alcuni Stati membri, Eurostat ha reso noti anche i dati trimestrali sui prestiti intergovernativi (IGL). La quota di IGL del PIL alla fine del primo trimestre del 2015 è stata pari al 2,3% nella zona euro e all’1,7% nella EU28.

Il debito pubblico per Stato membroI quozienti più elevati del debito pubblico e PIL alla fine del primo trimestre del 2015 sono stati registrati in Grecia (168,8%), Italia (135,1%) e in Portogallo (129,6%), mentre i più bassi in Estonia (10,5%), Lussemburgo (21,6%) e Bulgaria (29,6%).
Rispetto al quarto trimestre del 2014, quindici Stati membri hanno registrato un aumento del loro debito in rapporto al PIL, mentre si è vista una diminuzione in dodici Paesi. I più elevati inrcementi del rapporto debito/PIL sono stati registrati in Belgio (+4,5 pp), Italia (+3,0 pp) e Croazia (+2,6 pp). Le maggiori diminuzioni sono state registrate in Grecia (-8,3 pp), Lettonia (-5,1 pp) e Lituania (-2,7 pp).
Rispetto al primo trimestre del 2014, quattordici Stati membri hanno registrato un aumento del loro debito in rapporto al PIL r dodici una diminuzione, mentre in Estonia non c'è stato alcun cambiamento. Gli aumenti più elevati sono stati registrati in Bulgaria (10,0 pp), Croazia (+6,2 pp) e Slovenia (+4,8 pp), mentre le maggiori diminuzioni sono state registrate in Grecia (-5,5 pp) e in Ungheria (-4,7 pp).

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