Markit Flash Eurozona: ad aprile il PMI al nuovo record in sei anni
Markit Flash Eurozona: ad aprile il PMI al nuovo record in sei anni


Secondo i dati PMI, la crescita economica dell’eurozona ha toccato ad aprile un nuovo record su sei anni. I livelli occupazionali sono anch’essi aumentati segnando un record in quasi dieci anni, con aziende che hanno rilanciato le proprie capacità operative vista la forte domanda e il generale ottimismo sulle prospettive future. La pressione sui prezzi si è inoltre mantenuta tra i valori più forti in più di sei anni. Dalla stima ‘flash’ preliminare, calcolata sull’85% circa delle risposte finali, l’Indice Markit PMI dell’eurozona di aprile è salito a 56.7. In aumento rispetto a 56.4 di marzo, quest’ultima lettura è stata la più alta da aprile 2011. I valori di crescita dei nuovi ordini in entrata e l’accumulo di ordini inevasi hanno entrambi mantenuto valori simili al record di marzo, registrando il secondo ritmo di incremento mensile più alto in sei anni. Il forte incremento della domanda ha dato supporto ad un elevato livello di ottimismo sulle prospettive di attività per il prossimo anno, con aspettative future poco inferiori al record di marzo, mese in cui si è registrato il più alto valore storico dall’inizio della raccolta dati comparabili. L’ottimismo e la forte portata degli ordini ricevuti hanno a loro volta sollecitato le aziende ad aumentare gli organici al tasso più rapido da luglio 2007.



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Più rapida la crescita del manifatturiero e del terziario
Sia nel settore manifatturiero che nel terziario la crescita è accelerata toccando il valore più alto da aprile 2011. Ancora una volta il settore industriale ha registrato il tasso di espansione più rapido. Anche la creazione occupazionale è rimasta forte in entrambi i settori, con gli impieghi nelle fabbriche aumentati ad un tasso mai visto dal 2000. In ogni caso, se la crescita dei nuovi ordini del manifatturiero ha raggiunto il valore più forte da marzo 2011 grazie alla spinta del tasso record di esportazione da aprile 2011, l’incremento dei nuovi ordini del terziario è leggermente diminuito. Con un andamento simile, l’ottimismo sulle prospettive delle aziende produttrici di beni è aumentato segnando un record già raggiunto precedentemente, mentre la fiducia del settore terziario ha registrato un calo ai minimi in tre mesi restando comunque positiva rispetto agli standard storici.
Forte pressione sui prezzi
Allo stesso tempo, la pressione sui prezzi è rimasta elevata. L’inflazione sui prezzi d’acquisto è rimbalzata al valore record su sei anni di febbraio, mentre i prezzi medi di vendita per beni e servizi sono aumentati ad un tasso poco inferiore al record in quasi sei anni di marzo. Ancora una volta, l’aumento dei costi è stato largamente imputato al rialzo dei prezzi dei beni globali e accentuato dall’incremento dei costi d’importazione legato all’euro debole. Anche la catena di distribuzione ha continuato ad irrigidirsi, registrando una tendenza verso il mercato del venditore per molti prodotti. I tempi di consegna si sono allungati toccando un record in quasi sei anni e si è continuata a registrare una crescente pressione dei salari.

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Il rallentamento tedesco viene compensato dalla più forte crescita del resto della regione
Dal punto di vista nazionale, la maggiore crescita dell’attività in Francia, la più forte da maggio 2011, è stata controbilanciata dal rallentamento tedesco, anche se il tasso di espansione in Germania ha comunque segnato uno dei valori più rapidi degli ultimi sei anni. Altrove, la crescita della produzione è accelerata al tasso più forte da luglio 2007.
Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, “forte inizio del secondo trimestre per l’economia dell’eurozona, con il relativo PMI flash di aprile ad un livello in linea con la crescita dello 0.7% del PIL e in salita dallo 0.6% del primo trimestre. Una espansione di questa portata, se dovesse continuare, farà inevitabilmente revisionare al rialzo le previsioni degli economisti per il 2017. “Elevati tassi di crescita sono stati osservati sia nel settore manifatturiero che in quello dei servizi, il primo favorito dalla debolezza dell’euro che ha fatto crescere le esportazioni al livello più alto in sei anni. Il maggiore ottimismo e propensione allo spendere dei consumatori ha inoltre favorito la crescita del livello occupazionale del settore dei servizi, con una crescita accelerata al valore più alto osservato in quasi un decennio. L’elezione in Francia rappresenta la più evidente minaccia a breve termine per il futuro, anche se durante la fase preparatoria al voto, l’ottimismo è stato certamente positivo. In questo clima di maggiore fiducia, la crescita in Francia è stata maggiore rispetto alla Germania. Entrambi le nazioni hanno riportato i tassi di espansione migliori in sei anni, mentre nelle altre nazioni, sottolineando quanto la crescita sia generale, il ritmo di incremento ha raggiunto livelli massimi in quasi dieci anni. Rimangono elevati, con valori record in quasi sei anni, gli indici dell’indagine relativi ai prezzi, e suggeriscono che nei prossimi mesi assisteremo a rinnovate pressioni sui prezzi di consumo”.

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