Prezzi all’import dei prodotti industriali: a gennaio +0,2% su mese
Prezzi all’import dei prodotti industriali: a gennaio +0,2% su mese


Uno dei fattori che fanno crescere l’inflazione non-core, è sicuramente quello che analizza il dato dei prezzi all’import dei prodotti industriali. Cioè di tutte quelle componenti che vengono acquistate all’estero per poi essere lavorate nel nostro Paese come, per esempio petrolio ed energia. Ovviamente, essendo queste pagate in valuta (generalmente in dollari) e avendo un mercato con quotazioni che possono subire variazioni è chiaro che questi fattori rivestono un peso notevole sul prodotto finito che arriva a disposizione del consumatore. Per questo esistono due rilevazioni: mercato totale e mercato al netto dell’energia. Ed è quindi fondamentale il discorso che porta avanti Draghi sulla separazione tra inflazione core e non-core per indirizzare le sue mosse sui tassi e QE. Ma veniamo ai dati. L’ISTAT ha comunicato che a gennaio 2017 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 4,7% nei confronti di gennaio 2016. L’indice dei prezzi all’importazione dei beni di consumo segna a gennaio 2017, rispetto al mese precedente, un aumento dello 0,1% per il mercato totale, dello 0,3% per l’eurozona, rimane invariato per l’Area non euro. Rispetto a gennaio 2016, rimane invariato per il mercato totale, per l’Area euro e l’Area non euro. Il raggruppamento dei beni strumentali, in termini congiunturali, presenta una variazione negativa dello 0,4% per il mercato totale e dello 0,7% per l’Area euro mentre rimane invariato per l’Area non euro; in termini tendenziali l’indice diminuisce dello 0,3% per il mercato totale e dello 0,8% per l’Area euro, mentre aumenta dello 0,4% per l’Area non euro. Per i beni intermedi l’indice dei prezzi registra, in termini congiunturali, un aumento dello 0,5% per il mercato totale, dello 0,6% per l’Area euro e dello 0,4% per l’Area non euro; rispetto a gennaio 2016 l’indice registra un aumento dell’1,0% per il mercato totale, dell’1,9% per l’Area euro e un aumento dello 0,1% per l’Area non euro. L’indice dei prezzi all’importazione relativo all’energia registra, rispetto al mese precedente un aumento dello 0,8% per il mercato totale, del 2,1% per l’Area euro e dello 0,7% per l’Area non euro; in termini tendenziali l’indice registra un aumento del 30,8% per il mercato totale e del 32,0% per le importazioni provenienti dall’Area non euro e dello 2,9% per l’Area euro. I prezzi all’importazione segnano, nell’ambito delle attività manifatturiere, il tasso di crescita tendenziale più elevato, per quel che riguarda l’Area euro, nei settori della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (+4,6%)  e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (+4,2%) mentre, per l’Area non euro, nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+7,6%) e nel settore della metallurgia e  fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) (+2,5%). Il calo tendenziale più marcato risulta per l’Area euro nel settore della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-4,2%) e per quella non euro nell’industria del legno, della carta e stampa (-3,7%).



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