Inflazione: ad agosto +0,4% sia su base mensile sia annuale
Inflazione: ad agosto +0,4% sia su base mensile sia annuale


Se i consumi interni languono ormai da troppo tempo, è conseguenza diretta che l’inflazione sia bassa. Se non aumenta la propensione alla spesa dei privati, magari incrementandone le possibilità economiche, una crescita dei prezzi appare impossibile, anche se alcune variazioni possono essere influenzate da fattori stagionali, magari legati al turismo. E anche in presenza di shock esterni, come potrebbe essere il calo di produzione del petrolio saudita, in una deflazione da debiti e un commercio mondiale in frenata, l’aumento dei prezzi appare improbabile se non impossibile. Ma veniamo a quanto comunicato dall’ISTAT. Ad agosto l’inflazione rimane contenuta, con la componente di fondo che registra nuovamente una variazione solo di poco più elevata di quella riferita all’intero paniere. Quasi tutti i comparti confermano sostanzialmente il dato di luglio, con l’eccezione dei prezzi dei Beni non durevoli, che risultano in accelerazione di quattro decimi di punto. L’aumento dei prezzi su base congiunturale, tipico del mese di agosto, è imputabile prevalentemente a fattori stagionali, legati per lo più alla filiera dei servizi turistici e in particolare dei trasporti. Entrando nei dettagli, nel mese di agosto si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,4% su base mensile e dello 0,4% su base annua (confermando il dato di luglio); la stima preliminare era +0,5%. La stabilità dell’inflazione è il risultato di un quadro con pochi scostamenti rispetto al mese di luglio; da segnalare solamente la lieve accelerazione dei prezzi dei Beni non durevoli (da +0,2% a +0,6%). Sia l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia quella al netto dei soli beni energetici sono stabili rispetto al mese di luglio, rispettivamente a +0,5% e a +0,6%. L’aumento congiunturale dell’indice generale è imputabile principalmente alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+4,5%), dovuta per lo più a fattori stagionali. L’inflazione è nulla per i beni (da -0,1%) e rallenta per i servizi (da +1,0% a +0,8%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane positivo e pari a +0,8 punti percentuali (era +1,1 a luglio). L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,8% sia per l’indice generale sia per la componente di fondo. I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,7% su base annua (da +0,6% di luglio), quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono stabili a +0,7%, registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha una variazione nulla su base mensile e dello 0,5% in termini tendenziali (in accelerazione da +0,3% registrato nel mese precedente), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dello 0,3% rispetto ad agosto 2018.



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