Inflazione: per l’Istat tasso invariato su gennaio e +0,5% in un anno
Inflazione: per l’Istat tasso invariato su gennaio e +0,5% in un anno


Se l’indicatore dei consumi è in calo, e pure brusco, ovviamente i prezzi al consumo non possono certamente salire. E tutto quello che ha a che fare con la parola ripresa, lato consumatori, crolla come un castello di carte all’arrivo di Buran. E’ un film già visto con la cura Monti: si distruggono i consumi interni mantenendo alta la tassazione. Il risultato non può essere che una decrescita infelice. E tecnicamente l’Italia è anche entrata in deflazione, ma a impressionare è la perdita di percentuale, passata dall’1,6% di febbraio 2017 all’asfittico 0,5% di soli dodici mesi dopo. Un crollo dell’1,1%. L’Istat ha infatti comunicato che a febbraio 2018, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,5% su base annua (da +0,9% di gennaio). La stima preliminare era +0,6%, già bassa, ma persino migliore di quella reale. La frenata dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli Alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei Beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%).



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Le divisioni di spesa
A febbraio 2018 sono i Trasporti a far registrare il maggior incremento congiunturale dei prezzi (+0,8%). Rialzi congiunturali più contenuti si rilevano per quelli di Servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,2%), Servizi sanitari e spese per la salute e Altri beni e servizi (entrambi +0,1%). Viceversa, si registra un sensibile calo congiunturale per i prezzi delle Comunicazioni (-1,2%), cui si accompagna quello, dei prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,7%), di Bevande alcoliche e tabacchi e di Abbigliamento e calzature (entrambi -0,1%). Le restanti divisioni di spesa non variano rispetto al mese precedente. Su base annua, otto divisioni di spesa presentano prezzi in aumento e quattro in diminuzione. Tra le prime, gli incrementi maggiori riguardano l’Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,6%, in decelerazione da +3,1% di gennaio), i Trasporti (+1,7% da +1,6%) e gli Altri beni e servizi (+1,5% da +1,6%). Seguono le divisioni di spesa Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi ricettivi e di ristorazione (entrambe +1,2%, rispettivamente da +1,3% e da +1,0%), Ricreazione, spettacoli e cultura e (+1,1%, da +1,2% di gennaio). Variazioni più contenute riguardano l’Abbigliamento e calzature (+0,2%) e i Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,1%). Tra le divisioni di spesa i cui prezzi sono in calo tendenziale, si conferma l’Istruzione che, si attesta a -16,2% (come a gennaio). In diminuzione anche i prezzi delle Comunicazioni, che si riducono del 2,1% (accentuando la flessione di gennaio pari a -0,8%), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,8%, che invertono la tendenza rispetto a +1,3% registrato nel mese precedente) e dei Servizi sanitari e spese per la salute (-0,3%, come a gennaio). Di conseguenza, i contributi positivi più ampi al tasso tendenziale dell’indice generale derivano dai prezzi di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (per 0,283 punti percentuali, su cui incide soprattutto la componente dei Beni energetici regolamentati), dei Trasporti (0,234 punti percentuali) e, più distanziati, di Altri beni e servizi (0,135 punti percentuali) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (0,134 punti percentuali). I principali contributi negativi derivano dai prezzi dell’Istruzione (-0,195 punti percentuali) e dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,136 punti percentuali).

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Le tipologie di prodotto
A febbraio 2018, la crescita dei prezzi dei beni decelera e si attesta a +0,3% (da +1,3% di gennaio) mentre accelera, seppur di poco, quella dei servizi (+0,8% da +0,6%). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra i tassi di variazione tendenziale dei prezzi dei servizi e quelli dei beni torna positivo dopo cinque mesi risultando pari a +0,5 punti percentuali (da -0,7 di gennaio). Tra i beni, i prezzi degli Alimentari (incluse le bevande alcoliche) diminuiscono dello 0,7% sia su base mensile sia su base annua, invertendo la tendenza rispetto al mese precedente quando erano in crescita dell’1,4%. La dinamica dei prezzi dei Beni alimentari risente principalmente dell’andamento di quelli non lavorati, che calano dello 0,7% in termini congiunturali e del 3,2% in termini tendenziali, da +0,4% del mese precedente) ma anche dei Prodotti lavorati, che diminuiscono anch’essi dello 0,7% su base mensile rallentando la crescita su base annua (+1,3% da +2,1% di gennaio). I prezzi dei Beni energetici registrano una variazione pari a +0,1% in termini congiunturali e aumentano del 3,7% su base tendenziale (da +4,5% registrato a gennaio). La dinamica dei prezzi dei Beni energetici è dovuta in particolare alla componente regolamentata i cui prezzi aumentano dello 0,1% rispetto al mese precedente (+5,3% su base annua, in decelerazione da +6,4% di gennaio) ma anche alla componente non regolamentata (+0,1% su base mensile; +2,1% su base annua in lieve attenuazione dal +2,5% del mese precedente). I prezzi dei Tabacchi registrano un calo dello 0,1% in termini congiunturali e aumentano dello 0,3% in termini tendenziali (da +0,5% di gennaio). Infine, i prezzi degli Altri beni (non energetici e non alimentari, esclusi i tabacchi) scendono dello 0,3% su base mensile e dello 0,2% su base annua. Tra i servizi si segnala, come già detto, l’aumento congiunturale dei prezzi Servizi relativi ai trasporti (+1,6%; +1,9% la variazione annua, in accelerazione dal +1,3% registrato a gennaio), cui si accompagna quello dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3% la variazione mensile; +1,2% la variazione annua, in lieve accelerazione da +1,1% del mese precedente). Non variano invece su base mensile i Servizi relativi all’abitazione, che in termini tendenziali fanno segnare una crescita pari a +0,5% come nel mese precedente. Con riferimento alle diverse tipologie di prodotti, i contributi positivi alla variazione su base annua dell’indice generale si devono principalmente agli Energetici regolamentati (per 0,227 punti percentuali), ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (0,204 punti percentuali), ai Servizi relativi ai trasporti (0,138 punti percentuali) e agli Alimentari lavorati (0,132 punti percentuali). Il principale contributo negativo deriva dagli Alimentari non lavorati (-0,240 punti percentuali).

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