Mascherone (Deutsche Bank): Prepariamoci a una lunga stagione di incertezze
Mascherone (Deutsche Bank): Prepariamoci a una lunga stagione di incertezze


Un’altra settimana in chiaro scuro ma con alcune indicazioni precise: la prima è che la credibilità delle società di rating sta perdendo terreno rapidamente. Non è la prima volta da alcuni mesi a questa parte, ma dopo il “downgrade” (due gradini!) del debito pubblico italiano da parte di Moody’s, a mercati aperti e alla vigilia di un’importante asta di titoli pubblici, potevamo aspettarci dei contraccolpi anche pesanti, favoriti dal pesante clima di incertezza che aleggia attorno all’economia globale, invece… nessuna reazione. L’asta è andata meglio del previsto (domanda superiore all’offerta) ed i mercati hanno tutti completato una giornata – quella di venerdì – con guadagni sensibili.
La seconda indicazione, meno netta, ma altrettanto inequivocabile, è che la crisi del debito sovrano si sta rapidamente evolvendo in una crisi di crescita. Il secondo trimestre del 2012 lo ha dichiarato con forza: la crescita globale ha bruscamente rallentato. Negli Stati Uniti il Pil, dopo un buon primo quarto d’anno che aveva lasciato ben sperare, si è attestato ad un 1,7% annualizzato, compromettendo anche la ripresa dell’occupazione che sembra al momento essere in stallo. Anche la locomotiva cinese risente di questa fase di stanca e, sempre nel secondo trimestre, la crescita economica è stata del 7,6% (dopo il 7,9 del primo), in questo caso, tuttavia, le prospettive sembrano essere diverse. Il governo infatti auspica un livello di crescita del 7,5% annuo, sufficiente a garantire la “pax sociale” senza infiammare il livello dei prezzi (che infatti si mantengono ampiamente sotto controllo).
Ben diversa la situazione in Europa dove, purtroppo, i valori del Pil mostreranno, nel 2012 complessivamente e nel 2013 per alcuni suoi componenti, il segno negativo. La lotta al debito ovviamente non aiuta e, anzi, toglie carburante agli stimoli della ripresa. Inevitabile allora prepararci ad una lunga stagione di consumi incerti e mercato del lavoro debole.
Il secondo semestre dell’anno vedrà qualche leggero miglioramento, con una modesta crescita del Pil, ma stiamo sempre parlando di piccoli passi che non saranno in grado di risolvere gli attuali problemi.
In una situazione come questa la mancanza di fiducia da parte dei consumatori e degli imprenditori tende infatti ad autoalimentarsi e nessuno vuole fare il primo passo, soprattutto di fronte alle incertezze della politica che, dopo le speranze innescate dal vertice di Bruxelles di fine giugno, sembra nuovamente essersi impantanata nel momento di attuare le decisioni prese, e con l’incombente “spada di Damocle” del verdetto sulla liceità dell’utilizzo dell’ESM come “salva spreads” da parte della Corte Costituzionale tedesca (il verdetto è atteso non prima di alcuni mesi).
Intanto è cominciata la stagione delle trimestrali, anticipata da un discreto pessimismo, che sembra invece essere partita meglio del previsto, vedremo nel prosieguo.



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