Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, a marzo 2018 rispetto a febbraio 2018, la produzione industriale destagionalizzata è aumentata dello 0,5% nell'eurozona (EA 19) e dello 0,4% nell'UE28. A febbraio 2018, la produzione industriale era diminuita dello 0,9% nell'area dell'euro e dello 0,7% nell'UE28. A marzo 2018 rispetto a marzo 2017, la produzione industriale è aumentata del 3,0% sia nell'area dell'euro sia nell'UE28.
Confronto mensile per gruppo industriale e per Stato membro
L'aumento dello 0,5% della produzione industriale nell'area dell'euro a marzo 2018, rispetto a febbraio 2018, è dovuto alla produzione di “beni di consumo durevoli” (+1,5%), “beni di consumo non durevoli” (+1,1%), ed “energia” (+0,8%), mentre la produzione dei “beni capitali” è diminuita dello 0,6% e quella dei “beni intermedi” dello 0,1%. Nell'UE28, l'aumento dello 0,4% è dovuto alla produzione di “beni di consumo durevoli” e all’energia (+1,3%), di “beni di consumo non durevoli” (+0,8%), mentre la produzione di “beni intermedi” è diminuita dello 0,3% e quella dei “beni strumentali” dello 0,2%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi della produzione industriale sono stati registrati in Estonia (+4,1%), Portogallo (+3,7%) e Grecia (+2,6%), mentre le maggiori diminuzioni in Irlanda (-7,0%), Croazia (-4,3%) e Lettonia (-3,5%). L’Italia ha fatto registrare un +1,2%, mentre la Germania un +1,1%.
Confronto annuale per gruppo industriale e per Stato membro
L'aumento del 3,0% della produzione industriale nell'area dell'euro nel marzo 2018, rispetto a marzo 2017, è dovuto alla produzione di “energia” in aumento dell'8,1%, di “beni strumentali” del 2,7%, di “beni di consumo durevoli” (+2,6%), di “beni di consumo non durevoli” (+1,8%) e “beni intermedi” (+1,6%). Nell'UE28, l'aumento del 3,0% è dovuto alla produzione di “energia”, in aumento del 7,9%, di “beni strumentali” del 3,5%, di “beni di consumo durevoli” (+2,6%), di “beni intermedi” (+1,4%), e di “beni di consumo non durevoli” (+1,2%). Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi sono stati registrati in Lituania (+11,5%), Estonia (+7,6%) e Finlandia (+7,0%), mentre le maggiori diminuzioni in Irlanda (-14,7%), Malta (-3,2%) e Slovacchia (-2,3%). L’Italia ha fatto registrare un +3,6%, mentre la Germania un +3,9%.