ICC Confcommercio: economia ferma in estate, bene solo turismo
ICC Confcommercio: economia ferma in estate, bene solo turismo


Non sono note positive quelle che emergono nella nota mensile congiunturale di Confcommercio. Gli ultimi dati fanno emergere un quadro nel quale le ombre sulla crescita economica sono più dense. Il temuto rallentamento dell’economia è un dato di fatto. A luglio la produzione industriale ha registrato, al netto dei fattori stagionali, una forte riduzione (-1,8% su base mensile), accentuando il rallentamento già evidenziato nei mesi precedenti. Nel confronto annuo l’indice ha mostrato una flessione dello 0,8%. L’occupazione ha presentato, nello stesso mese, una riduzione congiunturale dello 0,1%. Il deterioramento delle condizioni economiche si è tradotto in un peggioramento del sentiment. Ad agosto il clima di fiducia delle famiglie ha segnalato una riduzione dello 0,9% (m/m). Più significativo è risultato il calo del sentiment degli operatori del manifatturiero (-1,8% rispetto a luglio), tornato sui livelli del 2016. In linea con queste indicazioni, si stima, per settembre 2018, una variazione congiunturale del PIL mensile nulla e una crescita tendenziale dello 0,6%, in forte rallentamento rispetto ai periodi precedenti. Nel complesso del terzo trimestre 2018 si stima una crescita nulla del PIL in termini congiunturali, mentre il tasso di crescita tendenziale si attesterebbe allo 0,8%.



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ICC (Indicatore Consumi Confcommercio)
Il consolidarsi di un quadro congiunturale sempre più incerto, in cui le prospettive a breve appaiono meno favorevoli rispetto ad alcuni mesi fa, continua a determinare da parte delle famiglie un atteggiamento molto prudente nei confronti del consumo. Ad agosto 2018 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato un aumento dello 0,4% in termini congiunturali, recuperando solo parzialmente la flessione dello 0,7% di luglio, ed una variazione nulla nei confronti dello stesso mese del 2017. In termini di media mobile l’evoluzione degli ultimi mesi segnala un ridimensionamento.
Le dinamiche congiunturali
L’aumento dello 0,4% registrato in termini congiunturali dall’ICC nel mese di agosto, che segue la diminuzione dello 0,7% di luglio, è sintesi di un aumento dello 0,1% della domanda relativa ai servizi e dello 0,6% di quella per i beni. Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa si segnala una generalizzata tendenza positiva, che in molti casi si configura come un recupero rispetto alle dinamiche deludenti del mese precedente. La variazione più significativa, rispetto a luglio, si è registrata per la spesa relativa ai beni e ai servizi per la casa (+3,4%), andamento su cui hanno pesato le dinamiche relative all’energia. Più contenuto è stato l’aumento della domanda per i beni e i servizi ricreativi (+0,4) e per i beni e i servizi per la mobilità (+0,3%) al cui interno si nota il miglioramento della domanda di autovetture da parte di privati. Decisamente modesta è risultata la variazione relativa alla domanda per l’abbigliamento e le calzature (+0,1%). Stabile, rispetto al mese precedente, la spesa per i beni e ai servizi per le comunicazioni e per i beni e i servizi per la cura della persona. Relativamente agli alberghi e ai pasti e le consumazioni fuori casa si registra un modesto decremento (-0,1%). Per quanto riguarda gli alimentari, le bevande ed i tabacchi la diminuzione dello 0,5% rispetto a luglio conferma il permanere di una situazione di difficoltà.

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Le dinamiche tendenziali
Ad agosto 2018 l’ICC è risultato, nel confronto su base annua, invariato. Il dato dell’ultimo mese è sintesi di un’evoluzione positiva della domanda relativa ai servizi (+1,9%) e di una flessione dello 0,8% della spesa per i beni. Relativamente alle diverse funzioni di spesa si segnala come l’incremento più sensibile, rispetto ad agosto del 2017, sia stato quello relativo alla domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,4%), segmento che si conferma come uno dei più dinamici. Più contenuta è risultata la variazione per la spesa relativa ai beni e ai servizi per le comunicazioni (+2,1%). Aumenti moderati si sono registrati per la domanda di beni e di servizi per la mobilità (+1,2%), per i beni e i servizi ricreativi (+0,6%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,5%). Per contro, riduzioni di un certo rilievo continuano ad interessare la domanda relativa agli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-2,2%), e all’abbigliamento e alle calzature (-1,5%). In ridimensionamento, rispetto ad agosto dello scorso anno, è risultata, infine, la spesa per i beni e i servizi per la casa (-0,6%).

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Prezzi: in diminuzione a settembre
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di settembre 2018 si stima, rispetto ad agosto, una diminuzione dello 0,1%. Nel confronto con lo stesso mese del 2017 la variazione dei prezzi dovrebbe collocarsi a +1,9%, in aumento rispetto al dato di agosto (+1,7%).

 

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