L’Eurostat ha comunicato che a settembre 2016 rispetto ad agosto 2016, la produzione industriale destagionalizzata è calata dello 0,8% nell’eurozona (EA19) e dello 0,7% nella EU28. Ad agosto 2016 la produzione industriale era aumentata dell'1,8% nella zona euro e dell'1,6% nella EU28. Nel settembre 2016 rispetto a settembre 2015, la produzione industriale è aumentata del 1,2% in entrambe le zone.
Confronto mensile per settore e per Stato membro
La diminuzione dello 0,8% della produzione industriale nella zona euro nel mese di settembre 2016, rispetto ad agosto 2016, è dovuta al calo dei settori dei “beni di consumo durevoli” (-5,6%), “beni strumentali” (-2,2%), “beni intermedi” (-0,7%) e “energia” (-0,2%), mentre la produzione di “beni di consumo non durevoli” è aumentata dello 0,3%. Nella EU28, la diminuzione dello 0,7% è imputabile ai settori “beni di consumo durevoli” (-3,7%), “beni strumentali” (- 1,6%, “energia” (-0,6%), “beni di consumo non durevoli” (-0,4% e “beni intermedi” (-0,1%). Tra gli Stati membri per i quali i dati sono disponibili, le maggiori diminuzioni della produzione industriale sono state registrate in Danimarca (-8,1%), Germania (-1,9%) e in Grecia (-1,8%), mentre gli aumenti più elevati in Svezia (+7,6%), Irlanda (+6,4%) ed Estonia (+5,2%). L’Italia ha fatto registrare un -0,8%).
Confronto annuale per settore e per Stato membro
L'aumento dell’1,2% della produzione industriale nella zona euro a settembre 2016, rispetto a settembre 2015, è dovuto ai settori “beni di consumo non durevoli” (+1,9%), “beni intermedi” +1,3%, “beni strumentali” (+1,2%) e “energia” +0,7%, mentre la produzione di “beni di consumo durevoli” è scesa dello 0,2%. Nella EU28, l'aumento del 1,2% ai settori “beni intermedi” (+1,6%), “beni strumentali” (+1,5%), “beni di consumo durevoli” (+0,9%) e “beni di consumo non durevoli” (+0,8%), mentre la produzione di energia è scesa dello 0,1%. L’Italia ha fatto registrare un +1,8%. Tra gli Stati membri per i quali i dati sono disponibili, gli aumenti più elevati sono stati registrati in Lituania (+7,9%), Slovenia (+7,4%) ed Estonia (+6,5%). I decrementi maggiori in Danimarca (-3,2%), Francia (-1,0%) e in Irlanda (0,9%).