Eurozona: a giugno produzione industriale -1,6%. Italia -0,2%
Eurozona: a giugno produzione industriale -1,6%. Italia -0,2%


In tanti si erano stracciati le vesti per il dato italiano della produzione industriale, diminuita secondo l’Istat dello 0,2% a giugno. Non avevano però fatto i conti con il resto dell'eurozona, che ha fatto registrare dati ben peggiori, al punto che il nostro calo appare marginale rispetto a Paesi come la Germania, tanto per fare un esempio. Infatti, secondo l’Eurostat, a giugno 2019 rispetto a maggio 2019, la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dell'1,6% nell'area dell'euro (EA19) e dell'1,5% nell'UE28. A maggio 2019, la produzione industriale è aumentata dello 0,8% nell'area dell'euro e dello 0,9% nell'UE28. A giugno 2019 rispetto a giugno 2018, la produzione industriale è diminuita del 2,6% nell'area dell'euro e dell'1,9% nell'UE28.



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Nell'eurozona a giugno 2019, rispetto a maggio 2019, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 4,0%, i “beni di consumo non durevoli” del 2,8%, i “beni di consumo durevoli” dell'1,2%, i “beni intermedi” dello 0,8% e l'energia dello 0,2%. Nell'UE28, la produzione di “beni capitali” è diminuita del 3,5%, i “beni di consumo non durevoli” del 2,2%, i “beni di consumo durevoli” dell'1,4%, i “beni intermedi” dello 0,9% e l'energia dello 0,4%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni sono state registrate in Irlanda (-8,8%), Danimarca (-7,6%) e Portogallo (-4,5%). Gli aumenti più elevati sono stati osservati in Lituania e Malta (entrambi +1,8%) e Lettonia (+1,5%). La Germania ha fatto registrare un inquietante -1,8% e la Francia un drammatico -2,3%.
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Nell'area dell'euro a giugno 2019, rispetto a giugno 2018, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 4,4%, i “beni intermedi” del 2,6%, i “beni di consumo durevoli” dell'1,0% e l'energia dello 0,1%, mentre la produzione di “beni di consumo non durevoli” è aumentata del 0,1%. Nell'UE28, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 3,7%, i “beni intermedi” del 2,0% e i “beni di consumo durevoli” dello 0,5%, mentre la produzione di “beni di consumo non durevoli” è aumentata dello 0,2% e l'energia dello 0,6%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni sono state registrate in Germania (-6,2%), Croazia e Portogallo (entrambe -5,6%). Gli aumenti più elevati sono stati osservati in Estonia (+ 7,4%), Lettonia (+ 4,4%), Danimarca (+ 4,2%) e Ungheria (+4,1). L’Italia ha fatto registrare un -1,2% mentre la Francia un -0,4%.

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