Eurozona: a settembre commercio al dettaglio -0,2% su mese e +1,1% su anno

Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, a settembre 2016 rispetto ad agosto 2016, il volume destagionalizzato del commercio al dettaglio è diminuito dello 0,2% sia nell’eurozona (EA19) sia nella EU28. Ad agosto il volume del commercio al dettaglio era diminuito dello 0,2% nella zona euro e dello 0,1% nella EU28. A settembre 2016 rispetto a settembre 2015 l’indice delle vendite al dettaglio regolato per gli effetti del calendario è aumentato dell’1,1% nella zona euro e del 2,2% nella EU28.

Confronto mensile per settore e per Stato membro
La diminuzione dello 0,2% del volume del commercio al dettaglio nell’eurozona a settembre 2016, rispetto al mese precedente, è stata a causa dei cali dell’1,0% per i “prodotti non alimentari” e dello 0,3% per il “carburante per autotrazione”, mentre i 'Prodotti alimentari, bevande e tabacco' sono aumentati dello 0,6%. Nella EU28, la diminuzione dello 0,2% è stata a causa del calo dello 0,7% per i “prodotti non alimentari”, mentre i “carburanti per autotrazione” sono rimasti stabili e i 'Prodotti alimentari, bevande e tabacco' sono aumentati dello 0,5%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le diminuzioni maggiori sono state registrate in Portogallo (-2,1%), Slovenia (-1,7%) e Germania (-1,4%), mentre i maggiori incrementi sono stati osservati in Estonia (+1,5%), Finlandia (+1,1%), Danimarca e Polonia (entrambi +0,7%). Per l’Italia il dato non è disponibile.
Confronto annuale per settore e per Stato membro

L'aumento dell’1,1% del volume del commercio al dettaglio nell’eurozona a settembre 2016, rispetto a settembre 2015, è stato a causa degli aumenti ddell’1,8% per i 'Prodotti alimentari, bevande e tabacco', dell’1,5% per il “carburante per autotrazione” e dello 0,4% per “prodotti non alimentari”. Nella EU28, l'aumento del 2,2% è stato a causa degli aumenti del 3,1% per il “carburante per autotrazione”, del 2,1% per i 'Prodotti alimentari, bevande e tabacco' e dell’1,9% per i “prodotti non alimentari”. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi sono stati rilevati in Lussemburgo (+15,2%), Romania (+9,7%) e Polonia (+8,6%), mentre i decrementi sono stati osservati in Belgio (-3,2%), Germania (-0,4%) e Slovenia (-0,1%).

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