HCOB PMI Settore Terziario in Italia di Febbraio 2024: prende vigore
HCOB PMI Settore Terziario in Italia di Febbraio 2024: prende vigore


L'economia terziaria in Italia dimostra segni di crescita, evidenziati dall'incremento dei nuovi ordini. Questo trend positivo ha portato a un aumento dell'Indice HCOB PMI dell'Attività Terziaria a febbraio, segnando il secondo mese consecutivo di crescita. Il miglioramento delle condizioni della domanda ha stimolato la creazione di posti di lavoro, fornendo alle aziende la capacità di gestire gli ordini in aumento. Tuttavia, le pressioni sui prezzi hanno continuato a essere significative, con un notevole aumento delle tariffe applicate ai clienti.

L'Indice HCOB PMI® dell'Attività Terziaria in Italia è salito da 51.2 di gennaio a 52.2 a febbraio, evidenziando il secondo aumento consecutivo della produzione nel settore terziario italiano. Questo modesto ma costante miglioramento ha segnato il maggiore incremento in nove mesi. Le imprese hanno riportato che l'aumento dell'attività riflette sia nuovi contratti con clienti che una crescente domanda interna.

Le aziende monitorate hanno notato un aumento degli ordini interni, sostenuto da nuovi clienti interessati ai prodotti offerti. Nonostante la moderazione, questo aumento è stato il più significativo degli ultimi nove mesi. Nel contempo, l'indagine ha rivelato una stabilizzazione degli ordini esteri, indicando che il miglioramento complessivo proviene principalmente dal mercato interno.

Guardando al futuro, le previsioni delle aziende terziarie italiane per l'attività nel prossimo anno sono più ottimistiche, con un picco di ottimismo previsto da aprile 2022. Fattori come piani di investimento, nuovi progetti e l'interesse di nuovi clienti alimentano questa fiducia. Tuttavia, le preoccupazioni sul clima economico e geopolitico hanno impedito alle aspettative di superare la media storica.

L'ottimismo ha contribuito all'aumento delle assunzioni a febbraio, con una crescita occupazionale che ha raggiunto il livello più elevato da maggio dell'anno precedente. Nonostante ciò, le aziende hanno continuato a ridurre il livello degli ordini in giacenza per il quinto mese consecutivo.

Per quanto riguarda l'inflazione delle spese operative, nel primo trimestre dell'anno è rimasta elevata, superando la media storica. Aumenti dei costi del carburante, delle utenze, delle materie prime e degli stipendi sono stati citati come fattori che contribuiscono all'inflazione. In risposta, le aziende hanno adottato una politica più aggressiva nell'aumentare i prezzi di vendita, registrando il tasso più veloce in un anno.



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Analizzando i dati PMI finali del Settore Terziario in Italia, Dr Tariq Kamal Chaudhry, Economist presso Hamburg Commercial Bank, ha dichiarato: "Il settore terziario sta recuperando terreno. L'Indice HCOB PMI dell'attività economica di febbraio è salito di un punto a 52.2. Dalle nostre previsioni a brevissimo termine HCOB, che includono l'indice HCOB PMI, l'Italia sta attraversando dinamiche economiche al di sopra della media dell'eurozona, ma in questo contesto il settore terziario sembra dare un segnale di speranza. Il settore dei servizi italiano appare stabile su basi solide. Insieme ad una costante crescita degli ordini totali, ora traspare anche un lieve stimolo dall'estero. La spinta complessiva della domanda rispecchia a sua volta i forti valori nazionali relativi all'occupazione, che mostrano di nuovo un miglioramento rispetto al mese precedente. La ripresa degli ordini non è robusta abbastanza da accumulare lavoro inevaso, che invece continua a diminuire. Ad aggiungersi, c'è che le aziende del settore terziario stanno ancora barcamenandosi tra prezzi alti. È comunque consolante che, in questa difficile situazione inflazionistica, le aziende terziarie siano riuscite a ridurre il divario tra costi sostenuti e tariffe applicate ai clienti. Le previsioni di crescita a lungo termine del settore dei servizi sono incerte. Se l'indice sull'attività futura è chiaramente in zona di crescita, è comunque rimasto indietro rispetto alla media storica, mostrando una visione piuttosto debole del futuro. Le aziende monitorate restano soprattutto intimorite dalle prospettive economiche e geopolitiche".

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