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Anche il commercio di servizi con i paesi privilegiati ha raggiunto l'impressionante cifra di 1,3 trilioni di euro. Secondo le ultime statistiche disponibili, relative al 2023, la sua espansione è stata oltre tre volte superiore rispetto al commercio con i partner non-FTA, con un +4,5% contro un +1,2%.
 Gli accordi commerciali promossi dalla UE sono pilastri fondamentali anche per la diversificazione e la stabilità delle catene di approvvigionamento. Questi strumenti hanno dimostrato una notevole capacità di assorbire gli shock esterni. Le esportazioni verso mercati cruciali come il Messico, la Norvegia, la Svizzera e il Regno Unito hanno compensato il calo delle vendite di veicoli, ricambi e macchinari elettrici, dovuto alle sanzioni imposte dalla UE contro la Russia. Contemporaneamente, un incremento nelle importazioni di gas e gas liquefatto da paesi come l'Algeria, il Kazakistan e la Norvegia, insieme all'afflusso di rame dal Cile, ha colmato il vuoto lasciato dalla riduzione delle importazioni dalla Russia, sempre a seguito delle sanzioni.
                    
                    
                    
                    
La rimozione delle barriere commerciali nei paesi terzi resta un obiettivo primario per la crescita degli scambi europei. Nel solo 2024, ben 44 di queste barriere sono state eliminate. Dal 2020, anno della nomina del responsabile della Commissione per l'applicazione delle normative commerciali, il numero totale di ostacoli rimossi ha raggiunto quota 186. La UE sta inoltre espandendo attivamente la sua rete di accordi commerciali. Due nuovi patti preferenziali sono entrati in vigore l'anno scorso: un accordo di libero scambio con la Nuova Zelanda e un accordo di partenariato economico con il Kenya. Questo porta il numero totale degli accordi commerciali UE attualmente in essere a 44, coprendo complessivamente 76 partner commerciali preferenziali. La Commissione ha anche concluso le negoziazioni quest'anno con l'Indonesia e ha proposto accordi con il Mercosur e il Messico per l'adozione da parte del Consiglio e del Parlamento europeo.
                    
                    
                  
                    
Attualmente, l'Unione Europea sta negoziando accordi commerciali con l'India, la Malesia, le Filippine, la Thailandia e gli Emirati Arabi Uniti. 
Maroš Šefčovič, Commissario per il commercio e la sicurezza economica, le relazioni interistituzionali e la trasparenza, ha espresso con chiarezza l'importanza di queste intese, affermando: "Gli accordi commerciali rendono l'Unione Europea più resiliente di fronte alle sfide geopolitiche, fornendo fonti di approvvigionamento più sicure e diversificate per le nostre importazioni e mercati stabili per le nostre esportazioni. Questi accordi non solo eliminano i dazi, ma supportano anche la coerenza normativa e gli standard internazionali, il che a sua volta riduce i costi per gli operatori economici. Assicurare la più ampia gamma possibile di mercati è vitale per le imprese della UE in questi tempi turbolenti per il commercio internazionale".

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