IHS Markit indice PMI composito Italia: a giugno nuova frenata ma più lieve
IHS Markit indice PMI composito Italia: a giugno nuova frenata ma più lieve


Secondo IHS Markit, l’Indice della Produzione Composita di giugno ha registrato 47.6, indicando la quarta contrazione consecutiva della produzione del settore privato italiano. Tuttavia, il valore principale è aumentato da 33.9 di maggio, indicando una contrazione decisamente minore legata al progressivo alleggerimento delle misure restrittive dovute alla pandemia. Dal punto di vista settoriale, i servizi sono rimasti il freno primario, visto che il settore manifatturiero ha registrato un ritorno marginale di crescita. Il flusso degli ordini di giugno è intanto diminuito per il quarto mese consecutivo, indicando un tasso di contrazione forte ma attenuato. Visto l’indebolimento della domanda, l’occupazione del settore privato ha di nuovo indicato dei tagli che, anche se poco più leggeri, sono comunque stati elevati. Il lavoro inevaso ha segnato ancora una flessione, ma al tasso più lento da febbraio scorso. Relativamente ai prezzi, l’onere dei costi di giugno è rimasto pressoché invariato, visto che una solida riduzione nella manifattura ha azzerato il primo incremento in quattro mesi del terziario. I prezzi medi di vendita sono di nuovo diminuiti, con le aziende che hanno tentato di ravvivare la domanda con gli sconti. Il tasso di deflazione è risultato più debole restando comunque incisivo. A giugno, le aziende del settore privato italiano sono rimaste ottimiste in merito alle aspettative di attività per l’anno prossimo. L’Indice sull’Attività Futura ha segnato di nuovo un rialzo tornando in linea con la media di serie.



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Secondo Lewis Cooper, Economist presso la IHS Markit, “L’economia terziaria in Italia ha osservato a giugno una forte frenata della contrazione dell’attività, grazie alla progressiva e crescente riapertura delle aziende dovuta all’allentamento delle misure restrittive. Durante il mese, l’attività ed i nuovi ordini hanno tuttavia indicato di nuovo una forte contrazione, anche se in rallentamento. Le aziende hanno dunque ridotto ancora di più il personale, citando frequentemente licenziamenti e mancati rinnovi di contratti a termine. Il settore produttore di beni ha indicato un andamento simile, registrando una flessione minore di maggio e il primo incremento della produzione industriale in quasi due anni. Il risultato è che il settore privato nel complesso ha segnato un rallentamento sostanziale del calo della produzione, pur restando marginale. Con l’indebolimento della domanda nazionale e mondiale, qualsiasi ripresa dal brutale tracollo economico causato dalla pandemia sarà quasi certamente lenta e graduale”.

 

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