L'Eurostat ha comunicato che a a giugno 2018 rispetto a maggio 2018, il volume destagionalizzato del commercio al dettaglio è aumentato dello 0,3% nell'eurozona (EA 19) ed è rimasto stabile nell'UE28. A maggio il volume degli scambi al dettaglio era aumentato dello 0,3% nell'area dell'euro e dello 0,6% nell'UE28. A giugno 2018 rispetto a giugno 2017, l'indice delle vendite al dettaglio regolate per gli effetti del calendario è aumentato dell'1,2% nell'area dell'euro e dell'1,9% nell'UE28.
Confronto mensile per settore e per Stato membro
L'incremento dello 0,3% del volume del commercio al dettaglio nell'area dell'euro nel giugno 2018, rispetto al mese precedente, è dovuto agli aumenti dello 0,7% nel settore 'alimenti, bevande e tabacco' e dello 0,6% nei “carburanti per autotrazione”, mentre “prodotti non alimentari” sono diminuiti dello 0,3%. Nell'UE28, il volume invariato è dovuto agli incrementi dello 0,4% in 'alimentari, bevande e tabacco' e dello 0,1% nel “carburante per autotrazione”, mentre i “prodotti non alimentari” sono diminuiti dello 0,4%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori aumenti sono stati registrati in Germania (+1,2%), Spagna e Polonia (entrambi +0,7%). Le maggiori diminuzioni sono state osservate in Svezia e Finlandia (entrambe al -2,1%) e in Estonia (-1,9%). Il dato per l'Italia è invariato rispetto al mese precedente.
Confronto annuale per settore e per Stato membro
L'aumento dell'1,2% del volume del commercio al dettaglio nell'eurozona a giugno 2018, rispetto a giugno 2017, è dovuto agli aumenti dell'1,7% per 'alimentari, bevande e tabacco' e dell'1,3% per i “prodotti non alimentari”, mentre il “carburante per autotrazione” è diminuito dello 0,6%. Nell'UE28, l'aumento dell'1,9% è dovuto agli aumenti del 2,0% per 'alimentari, bevande e tabacco', all'1,9% per i “prodotti non alimentari” e dell'1,2% per il “carburante per autotrazione”. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi annuali sono stati registrati in Romania (+7,8%), Lituania (+7,2%), Ungheria (+6,1%) e Bulgaria (+6,0%). Le maggiori diminuzioni sono state osservate a Malta (1,5%), Austria (-1,4%) ed Estonia (-1,2%). L'Italia si attesta a un preoccupante -0,5%.