A febbraio fiducia consumatori in calo e sale per le imprese (prima del Covid)
A febbraio fiducia consumatori in calo e sale per le imprese (prima del Covid)


L’effetto coronavirus non c’è poiché la raccolta dei dati avviene nei primi 15 giorni del mese di riferimento, prima quindi che il problema si manifestasse come lo si percepisce ora. Di fatto prima che scuole, aziende e manifestazioni chiudessero i battenti per un periodo di quarantena. I dati ne risultano in qualche modo falsati, anche se la metodologia è corretta. Secondo quanto comunicato dall’Istat, a febbraio segnali eterogenei provengono dal clima di fiducia: le imprese mostrano complessivamente un miglioramento, mentre i consumatori registrano un calo. Più in dettaglio, per quanto riguarda le imprese, l’indice composito del clima di fiducia recupera in parte il calo subito lo scorso mese rimanendo comunque al di sotto del valore 100. Il clima di fiducia dei consumatori, invece, torna a diminuire leggermente; le componenti in peggioramento sono soprattutto quelle legate alle decisioni di spesa, mentre segnali migliori provengono dalle opinioni sulla situazione economica generale. Ma passiamo ai dati. A febbraio 2020 si stima una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 111,8 a 111,4) mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un aumento (da 99,2 a 99,8). Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in flessione, seppur con intensità diverse. Più in dettaglio, il clima economico, il clima personale e il clima corrente registrano un lieve calo (da 123,8 a 123,4, da 108,4 a 107,8 e da 110,7 a 110,6, rispettivamente) mentre il clima futuro subisce una diminuzione più marcata (da 114,6 a 112,7). Con riferimento alle imprese, segnali eterogenei provengono sia dall’industria sia dai servizi. In particolare, nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 100,0 a 100,6 mentre nelle costruzioni l’indice è in calo passando da 142,7 a 142,3; nei servizi la fiducia rimane stabile rispetto al mese scorso (a quota 99,4) e nel commercio al dettaglio l’indice aumenta da 106,6 a 107,6. Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini e le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo; le attese di produzione, tuttavia, sono in calo. Nelle costruzioni, l’evoluzione negativa dell’indice è determinata dal peggioramento dei giudizi sugli ordini. Nei servizi di mercato, si rileva una dinamica negativa sia dei giudizi sull’andamento degli affari sia di quella delle attese sugli ordini. I giudizi sugli ordini, invece, sono in miglioramento. Nel commercio al dettaglio l’aumento della fiducia è trainato dalle attese sulle vendite, in deciso miglioramento. L’aumento delle attese è diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale.



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