Markit PMI Eurozona: a giugno crescita in frenata ma miglior trimestre in 6 anni
Markit PMI Eurozona: a giugno crescita in frenata ma miglior trimestre in 6 anni


La nuova forte crescita dell’attività nel mese di giugno conclude il più forte trimestre di espansione economica in sei anni, secondo i dati flash dell’indagine PMI. Anche se il tasso di crescita è sceso ai minimi in cinque mesi, l’alto afflusso di nuovi ordini e l’elevato livello di fiducia hanno mantenuto il livello di creazione occupazionale su uno dei valori più forti nell’arco di un decennio. Tutto questo grazie al fatto che le aziende hanno continuato ad aumentare le capacità produttive per soddisfare l’incremento della domanda. Tuttavia, come riflesso dei minori prezzi globali delle materie prime, la pressione dei prezzi è rallentata. Leggendo la stima flash preliminare, che si basa su circa l’85% delle risposte finali, l’Indice IHS Markit PMI dell’eurozona è sceso dal record su sei anni di 56.8 di maggio (già peraltro toccato in precedenza), al valore minimo in cinque mesi di 55.7. Tuttavia, la lettura media del PMI del secondo trimestre di 56.4, è stata superiore a 55.6 dei primi tre mesi dell’anno ed ha toccato il valore più alto dal primo trimestre 2011. Se l’indagine di giugno ha mostrato l’aumento della produzione manifatturiera al tasso più forte da aprile 2011, la crescita del terziario è scivolata ai minimi in cinque mesi, registrando tuttavia un valore ancora forte ed indicando una crescita generale. L’incremento complessivo dei nuovi ordini è rallentato al valore più lento in quattro mesi, segnando la più debole entrata di nuovi ordini del settore terziario. Di contro, le fabbriche hanno registrato il più alto afflusso di commesse da febbraio 2011, collegato in parte alle forti vendite all’estero. Il livello generale delle esportazioni, incluso il commercio intra eurozona, ha continuato a salire ad uno dei tassi più rapidi degli ultimi sei anni, spinto dal rafforzamento della domanda nei mercati chiave e dalla recente debolezza dell’euro. Le aziende hanno continuato a registrare commesse inevase in rialzo, che a loro volta hanno incoraggiato la creazione occupazionale, rimasta invariata rispetto a maggio, mese in cui si è registrato uno dei tassi più alti degli ultimi dieci anni. La crescita del personale manifatturiero ha subito soltanto una leggera flessione rispetto al valore record su un ventennio di maggio, mentre il terziario ha continuato a godersi uno dei suoi più felici slanci di crescita dall’inizio del 2008. La forte creazione occupazionale è stata anche il risultato dell’attuale forte livello di previsioni positive rispetto alla crescita futura, con gli ottimisti che continuano a superare i pessimisti, anche se al livello minimo in cinque mesi. Un rallentamento del livello di fiducia segnato dal terziario sulle previsioni di crescita per al prossimo anno si è contrapposto al nuovo record di ottimismo toccato dal settore manifatturiero. Nonostante gli sforzi emersi delle capacità produttive, i prezzi medi di vendita di beni e servizi hanno segnato il più lento incremento in cinque mesi. La pressione sui prezzi è stata frenata da una crescita dei costi più lenta. L’inflazione dei prezzi di acquisto è scesa ai minimi in sette mesi, con un rallentamento particolarmente sostenuto nel manifatturiero, visti i prezzi più bassi di molte materie prime e soprattutto del petrolio. Tuttavia, con il peggioramento dei tempi di consegna che ha segnato un record negativo in più di sei anni, l’indagine suggerisce che nella filiera persistono pressioni inflazionistiche.



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Crescita più lenta in Francia e Germania
Sia in Francia che in Germania si è registrata una crescita più lenta, rispettivamente ai minimi in cinque e quattro mesi. Tale dato riflette soprattutto i tassi di espansione più deboli del settore terziario. Le letture degli indici PMI del manifatturiero sono state invece le seconde più alte da aprile 2011 in entrambe le nazioni. Ambedue hanno comunque continuato a registrare forti tassi di espansione generale, con medie del PMI composito del secondo trimestre superiori ai primi tre mesi del 2017. È stata registrata una variazione più importante nei trend del mercato del lavoro: se i livelli occupazionali tedeschi sono scivolati ai minimi in sei mesi, in Francia sono aumentati ad un tasso record da luglio 2007. Per il secondo mese consecutivo, la crescita è rallentata nel resto dell’eurozona, ma le prestazioni relative all’attività e all’occupazione sono rimaste tra le migliori degli ultimi dieci anni.
Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, “Sebbene i dati PMI mostrino a giugno una perdita dello slancio di crescita, quest’ultima lettura deve essere analizzata nel contesto dei recenti alti numeri. Nonostante il calo di giugno, l’espansione media del secondo trimestre è stata la più forte in più di sei anni e storicamente coerente con la crescita del PIL, accelerata a 0.7% da 0.6% del primo trimestre. Tale ripresa è inoltre generale, con indagini che segnalano nel secondo trimestre un’accelerazione della crescita del PIL sia in Francia che in Germania, così come in tutti i restanti paesi dell’eurozona, sebbene con una qualche perdita di slancio generale nel mese di giugno. La creazione occupazionale si è mantenuta forte toccando uno dei più alti tassi dell’ultimo decennio, con aziende che hanno incrementato le capacità produttive per soddisfare la domanda. La crescita dei posti di lavoro nelle fabbriche è stata particolarmente positiva, grazie anche alle maggiori necessità produttive spinte dall’incremento degli ordini esteri. Nonostante l’aumento occupazionale, le indagini hanno evidenziato segnali di una crescita limitata, specialmente nel manifatturiero, settore nel quale i ritardi nelle consegne dei mesi recenti hanno toccato un record su sei anni. Tuttavia, con il crollo dei prezzi globali di molte tra le materie prime, soprattutto il petrolio, la pressione sui prezzi di giugno ha continuato a rallentare”.

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