Markit PMI Eurozona: a settembre la crescita riprende vigore
Markit PMI Eurozona: a settembre la crescita riprende vigore


Chiusura molto positiva del terzo trimestre per l’economia dell’eurozona, che ha indicato un record di crescita dell’attività da maggio, riportando uno dei più forti tassi di crescita in più di sei anni. In base alla stima flash preliminare, basata su circa l’85% delle risposte finali, l’indice PMI IHS Markit dell’eurozona di settembre è salito a 56.7 aumentando rispetto 55.7 di agosto. Il flusso di nuovi ordini ha mostrato il maggior incremento mensile da aprile 2011. Tale rialzo segna una nuova impennata della domanda dopo il rallentamento del tasso di crescita avutosi nei due mesi precedenti. La crescita ha indicato un’accelerazione sia del manifatturiero che del terziario, con il primo mantenutosi alla guida dell’espansione. Se l’attività del settore terziario ha segnato il maggior incremento da maggio, la crescita della produzione del manifatturiero ha toccato un valore record da aprile 2011, indicando il maggior distacco di crescita rispetto al terziario da gennaio 2014. Il settore produttore di beni ha di nuovo beneficiato della spinta delle esportazioni, il cui tasso di crescita è leggermente diminuito vista la recente crescita dell’euro, mantenendo comunque un valore poco superiore alla media dell’anno in corso. L’indagine ha inoltre rilevato segnali di pressione sulle capacità produttive. Il livello delle commesse inevase ha indicato il maggior aumento da febbraio 2011 con aziende che hanno fatto fatica a tenere il passo con la maggiore entrata di nuovi ordini. Allo stesso tempo si è registrato il maggiore allungamento dei tempi medi di consegna dei fornitori manifatturieri in quasi sei anni e mezzo. La necessità di aumentare la capacità produttiva ha prodotto il secondo maggior incremento dell’occupazione dell’ultimo decennio, leggermente inferiore al recente record avutosi nel periodo post crisi a marzo. La prestazione superiore del manifatturiero è stata causata dalla crescita record dell’occupazione. Se la crescita degli organici del terziario è aumentata segnando un valore simile ai record raggiunti quest’anno, nel manifatturiero si assiste ad un tasso di incremento molto più forte, che ha superato il record ventennale del maggio scorso. L’aumento della richiesta di personale è stato anche la conseguenza del migliorato ottimismo circa il futuro, sollevandosi dal valore minimo in otto mesi di agosto e toccando un record da giugno. La fiducia ha segnato l’incremento più alto in tre mesi sia nel manifatturiero che nel terziario Prezzi Al tasso più rapido di crescita dell’attività ed al rialzo della domanda nel mese di settembre si è aggiunto anche il rialzo della pressione dei prezzi. L’inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita è aumentata per il secondo mese consecutivo, toccando il valore più alto da aprile. I prezzi di vendita dei servizi hanno indicato il maggior aumento da maggio, mentre l’aumento dei prezzi di fabbrica ha indicato lo stesso valore record già avutosi a giugno 2011. Leggendo i dati nazionali, Francia e Germania hanno indicato tassi di espansione record in più di sei anni, ambedue segnando una crescita occupazionale maggiore rispetto ai precedenti incrementi avutisi nei mesi passati. Nelle altre nazioni, la crescita dell’attività è scesa al valore minimo in sei mesi, restando comunque appena inferiore alla media dell’anno in corso. Conseguentemente al clima di ottimismo rispetto alle previsioni future, la crescita del mercato del lavoro è stata leggermente più rapida.



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Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, “Una vigorosa crescita della produzione ha concluso l’estate dell’economia dell’eurozona, con il PMI che ha bissato a settembre i precedenti tassi di crescita record della produzione, dei nuovi ordini e dei livelli occupazionali. I dati dell’indagine hanno mostrato una crescita del PIL del terzo trimestre dello 0.7%, con un acceleramento del vigore del tasso che è di buon auspicio per un incoraggiante fine dell’anno. Il forte valore dell’euro, anche se al momento ha avuto solo un modesto impatto sulle esportazioni, è stato menzionato dalle aziende manifatturiere come elemento che desta preoccupazioni. Il settore industriale è rimasto di fatto il traino principale dell’attuale ripresa, con le esportazioni che hanno giocato un ruolo importante nella crescita dei nuovi ordini e nell’incoraggiare ulteriormente investimenti sull’espansione della capacità. La creazione occupazionale sia del settore manifatturiero che dei servizi è stata la seconda maggiore osservata in più di dieci anni. Il livello occupazionale del manifatturiero ha di gran lunga superato i precedenti record dell’indagine sino a registrare la crescita mensile maggiore in più di venti anni. Nonostante l’incremento del livello del personale, la capacità produttiva continua ad incepparsi, fattore questo che spesso costringe i clienti a pagare prezzi più alti al fine di assicurarsi la fornitura sia di beni che di servizi. L’aumento dell’attività unito all’accumulo della pressione sui prezzi alimenterà le aspettative di un imminente annuncio della BCE nel voler riconsiderare la politica di emissioni degli stimoli, riducendo quindi l’acquisto di beni finanziari per il 2018”.

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