Markit PMI eurozona: a febbraio l’economia ha cambiato marcia
Markit PMI eurozona: a febbraio l’economia ha cambiato marcia


Secondo i dati dell’indagine PMI, Il ritmo di crescita economica dell’eurozona di febbraio è nettamente migliorato fino a toccare un record in quasi 6 anni. Il tasso di creazione occupazionale cui abbiamo assistito è stato il migliore in nove anni e mezzo, gli ordini hanno misurato un rialzo e l’ottimismo è aumentato. Tutto ciò fa presagire che la ripresa manterrà un forte slancio nei prossimi mesi. Nel frattempo, le spinte inflazionistiche hanno continuato ad intensificarsi. Dalla preliminare stima flash, che si basa su circa l’85% delle risposte finali, l’indice PMI Markit dell’eurozona di febbraio, si è posizionato su 56.0, valore questo in rialzo rispetto a 54.4 di gennaio, ed il più alto da aprile 2011. La crescita è accelerata sia nel manifatturiero che nel terziario a tassi che non vedevamo dall’inizio del 2011. Il settore dedicato alla produzione di beni ha di nuovo beneficiato del tasso di espansione più rapido. A febbraio si assiste inoltre al maggiore aumento generale dei nuovi ordini da aprile 2011. Sia nel manifatturiero che nel terziario, l’entrata di nuove commesse ha subìto l’incremento più cospicuo in quasi sei anni, riflettendo un generale rialzo della domanda. Ancora una volta, gli ordini destinati al settore manifatturiero hanno ricevuto una spinta extra dal mercato estero (incluso il commercio intraeurozona), che ha segnato un incremento record da aprile 2011, grazie all’aumento della domanda e all’euro più debole. Maggiore afflusso di ordini ha significato accumulo di ordini in giacenza ad un tasso che non vedevamo da maggio 2011, suggerendo quanto le aziende di entrambe i settori siano incapaci di sostenere l’attuale domanda. L’incremento di commesse inevase si è verificato malgrado un più rapido incremento degli organici. A febbraio abbiamo assistito al più consistente aumento mensile dell’occupazione da agosto 2007. Il settore terziario ha riportato un tasso record di incremento occupazionale da quasi sei mesi. La volontà di assumere ha anche beneficiato della migliorata fiducia sulle prospettive future. Le aspettative di attività di qui ad un anno sono state le più alte da luglio 2012, ovvero da quando i dati comparabili si sono resi disponibili, con un aumento del terziario ed un leggero calo del manifatturiero. Nel frattempo, le pressioni inflazionistiche hanno continuato ad intensificarsi. I prezzi medi di acquisto sono aumentati al tasso più netto da maggio 2011, segnando tassi accelerati sia nel terziario che nel manifatturiero. E’ ancora una volta quest’ultimo a registrare il più cospicuo incremento, visti i più alti prezzi delle merci globali, la debolezza dell’euro ed il riacquistato potere sui prezzi dei fornitori dovuto alla maggiore domanda. I tempi di consegna dei fornitori, un indicatore chiave per misurare i limiti della capacità della filiera e il potere sui prezzi, hanno registrato i più diffusi ritardi da giugno 2011. Dal momento che le aziende hanno trasferito i costi più alti sui clienti, sono aumentati anche i prezzi medi di vendita di servizi e merci. Anche l’incremento è stato il più netto da luglio 2011, il tasso di inflazione si è mantenuto lieve rispetto ai prezzi d’acquisto, indicando margini rimasti sotto pressione. Da un punto di vista nazionale, sia in Francia che in Germania si sono registrati forti tassi di crescita, indicando rispettivamente PMI compositi a 56.2 e 56.1. Entrambe le nazioni hanno registrato il più netto aumento di nuovi ordini da maggio 2011, incrementando l’occupazione in ciascuno dei due paesi. Tuttavia, se la ripresa tedesca è stata guidata dal settore manifatturiero, in Francia è stato il settore terziario a segnare la crescita più rapida. La differenza chiave si registra sui prezzi: se in entrambi i paesi assistiamo a prezzi d’acquisto in rialzo a tassi mai visti da metà 2011, le aziende francesi hanno continuato a segnalare il calo dei prezzi di vendita mentre la Germania ha registrato il maggior aumento mensile da giugno 2011. Nelle altre aree dell’eurozona, il tasso di crescita dell’attività ha segnato un record in 14 mesi, accelerando sia nel manifatturiero che nel terziario. La creazione occupazionale è aumentata al valore maggiore in sette mesi, mentre i costi hanno anch’essi mostrato il più cospicuo rialzo da aprile 2011. I prezzi di vendita sono aumentati solo leggermente, sebbene siano anch’essi aumentati ad un tasso record in circa sei anni.



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Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit, “a febbraio, l’economia dell’eurozona ha cambiato marcia. La crescita del PMI flash è stata la maggiore da aprile 2011, ciò significa che, se questa tendenza si protrarrà sino a marzo, nel primo trimestre potrebbe verificarsi una crescita del PIL dello 0.6%. Per di più, a causa dell’aumento dei nuovi ordini e dell’approccio più ottimistico delle aziende circa l’attività dell’anno prossimo, la crescita nei prossimi mesi potrebbe essere ancora più cospicua. L’indagine ha inoltre mostrato come le imprese campione, conseguentemente all’aumento delle vendite e ai maggiori ordini, si stanno fermamente concentrando sulla loro espansione. “La sorpresa maggiore arriva dalla Francia, dove il PMI ha superato quello della Germania per la prima volta da agosto 2012. Durante il primo trimestre entrambe le nazioni pare stiano crescendo rispettivamente ai tassi dello 0.6 e 0.7%. Il rialzo della Francia rappresenta il tanto necessario ampliamento della ripresa dell’intera nazione ed è di buon auspicio affinché il rilancio della regione diventi autosufficiente. La BCE sarà di certo contenta circa i segnali di una crescita più forte e dell’ulteriore ripresa della pressione sui prezzi, anche se, senza ombra di dubbio, rimangono le perplessità su come le elezioni e il Brexit potrebbero quest’anno offuscare la situazione economica. Pare quindi che nessun cambiamento a livello politico sia necessario, almeno fino a dopo le elezioni in Germania di settembre”.

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