Un’Europa a due velocità è quella che emerge dall’ennesimo dato di Eurostat, che indica come nell’eurozona (EA19) l’inflazione annua sia stata dell'1,1% nel mese di dicembre 2016, in crescita dallo 0,6% di novembre. E questa è ovviamente la media dei Paesi. A dicembre 2015 il tasso era dello 0,2%, il che significa che sostanzialmente l’inflazione è salita di quasi un punto percentuale in 12 mesi. Nell’Unione europea (EU28) l'inflazione annua è stata dell'1,2% nel mese di dicembre 2016, dallo 0,6% di novembre. Un anno prima il tasso era del 0,2%. Sempre a dicembre 2016, tassi annui negativi sono stati osservati in Bulgaria (-0,5%), Irlanda (-0,2%) e Romania (-0,1%). I tassi annui più elevati sono stati registrati in Estonia (2,4%), Belgio (2,2%), Repubblica Ceca e Lettonia (entrambi 2,1%). L’Italia ha fatto registrare un +0.5%. Rispetto a novembre 2016, l'inflazione annua è scesa in un solo Stato membro, è rimasta stabile sempre in un Paese ed è aumentata in ventisei. Il maggiore impatto al rialzo per l'inflazione nell'area dell'euro annuale proviene dai comparti “carburanti per autoreazione” (+0.21 punti percentuali), verdure (+0,07 pp) e “olio da riscaldamento” (0,05 pp), mentre “gas” (-0,10 pp), “telecomunicazioni” (-0,05 pp) e “prodotti per la cura personale” (-0.04 pp) hanno avuto i maggiori impatti al ribasso.