Commercio estero: ad agosto export +4,2% e import +3,5% su mese
Commercio estero: ad agosto export +4,2% e import +3,5% su mese


Per fortuna la bilancia commerciale tiene, e nonostante i mille vincoli, lacci e lacciuli, fatti di non flessibilità di cambio e tassazione, le nostre aziende riescono a mantenere positivo il trend dell’export. Infatti, l’ISTAT comunica che rispetto al mese precedente, ad agosto 2017 si registra una crescita sia per le esportazioni (+4,2%) sia per le importazioni (+3,5%). L’aumento congiunturale dell’export coinvolge sia i mercati Ue (+4,3%) sia l’area extra Ue (+4,0%). Tutti i raggruppamenti principali di industrie sono in espansione, in particolare i prodotti energetici (+12,5%) e i beni intermedi (+5,9%). Nel trimestre giugno-agosto 2017, rispetto al trimestre precedente, l’export risulta in leggera flessione (-0,2%) ed è sintesi del calo delle vendite dell’area extra Ue (-1,7%) e dell’aumento di quelle dell’area Ue (+1,0%). Nello stesso periodo le importazioni registrano una crescita (+0,9%). Ad agosto 2017 la crescita tendenziale dell’export si mantiene positiva (+8,4%) e riguarda, con intensità simile, sia l’area Ue (+8,7%) sia quella extra Ue (+8,1%); l’aumento dell’import (+8,2%) è determinato dall’espansione degli acquisti da entrambe le aree di sbocco (+9,8% per l’area Ue e +6,0% per l’area extra Ue). Ad agosto 2017 il surplus commerciale è di 2,8 miliardi (+2,5 miliardi ad agosto 2016).



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Prodotti esportati e importati
Ad agosto 2017, la crescita congiunturale dell’export (+4,2%) è da ascrivere all’aumento delle vendite di beni intermedi (+5,9%), beni strumentali (+4,2%), beni di consumo non durevoli (+1,4%), prodotti energetici (+12,5%) e beni di consumo durevoli (+3,4%). La crescita congiunturale delle importazioni (+3,5%) è determinata dall’aumento di beni strumentali (+7,5%), beni intermedi (+3,2%), prodotti energetici (+9,2%) e beni di consumo durevoli (+7,7%). L’aumento tendenziale delle esportazioni (+8,4%) è principalmente determinato dai prodotti energetici (+26,0%), beni di consumo durevoli (+11,5%) e beni intermedi (+10,9%). La crescita tendenziale delle importazioni (+8,2%) è determinata prevalentemente dai prodotti energetici (+29,3%), beni di consumo durevoli (+15,8%) e beni intermedi (+10,9%). Ad agosto 2017 il saldo commerciale è positivo (+2,8 miliardi), in aumento rispetto ad agosto 2016 (+2,5 miliardi). Al netto dei prodotti energetici, la bilancia commerciale è attiva per 5,5 miliardi. Nel mese di agosto 2017, l’aumento tendenziale delle esportazioni (+8,4%) ha riguardato soprattutto le vendite di prodotti petroliferi raffinati (+26,2%), articoli sportivi, strum. musicali, preziosi, strum. medici e altri prodotti n.c.a. (+20,1%), sostanze e prodotti chimici (+17,8%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+12,5%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+11,7%). Sul versante delle importazioni (+8,2%), aumenti rilevanti riguardano prodotti petroliferi raffinati (+51,5%), petrolio greggio (+24,8%), gas naturale (+24,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+15,0%) e carta e prodotti di carta, prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati (+14,6%).

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Paesi partner nel commercio estero
Nel mese di agosto 2017, la crescita congiunturale dell’export (+4,2%) è determinata da entrambe le aree di interscambio: +4,3% per l’area Ue e +4,0% per l’area extra Ue. Rispetto al mese precedente l’aumento dell’import (+3,5%) è da ascrivere alla crescita degli acquisti sia dall’area Ue (+4,1%) sia dall’area extra Ue (+2,5%). Nel trimestre giugno-agosto 2017 la leggera flessione congiunturale dell’export (-0,2%) è la sintesi della diminuzione delle vendite verso l’area extra Ue (-1,7%) e di una crescita di quelle verso l’area Ue (+1,0%). Nello stesso periodo l’incremento congiunturale dell’import (+0,9%) è determinato esclusivamente dagli acquisti dall’area Ue (+3,5%). La crescita tendenziale dell’export (+8,4%) è sostenuta verso Cina (+26,5%), Russia (+20,9%), paesi MERCOSUR (+16,7%), Repubblica ceca (+15,3%) e Turchia (+14,5%). L’aumento dell’import (+8,2%) è determinato principalmente dall’incremento degli acquisti da Russia (+54,7%), Francia e Austria (+15,1% per entrambe), India (+14,8%) e Polonia (+11,9%).

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