Prezzi all'import prodotti industriali: a novembre invariati su ottobre
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L’aumento dei prezzi dell’energia, dopo il crollo che ha caratterizzato oltre 12 mesi, porta anche notizie positive. L’Istat ha infatti comunicato che a novembre 2016 l’indice dei prezzi all’import dei prodotti industriali rimane invariato rispetto al mese precedente e diminuisce dello 0,3% nei confronti di novembre 2015. L’indice dei prezzi all’importazione dei beni di consumo segna a novembre 2016, rispetto al mese precedente, un aumento dello 0,2% per il mercato totale e per l’Area euro e un aumento dello 0,3% per l’Area non euro. Rispetto a novembre 2015 si ha una diminuzione dello 0,6% per il mercato totale, dello 0,8% per l’eurozona e dello 0,5% per l’Area non euro. Il raggruppamento dei beni strumentali, in termini congiunturali, presenta un aumento dello 0,1% per il mercato totale e una variazione nulla sia per l’Area euro che per quella non euro; in termini tendenziali l’indice aumenta dello 0,1% per il mercato totale e dello 0,4% per l’Area non euro mentre diminuisce dello 0,1% per l’Area euro. Per i beni intermedi l’indice dei prezzi registra, in termini congiunturali, un aumento dello 0,2% per il mercato totale sia per l’Area euro che per l’Area non euro; rispetto a novembre 2015 l’indice registra una diminuzione dell’1,0% per il mercato totale, dello 0,2% per l’Area euro e dell’1,9% per l’Area non euro. L’indice dei prezzi all’importazione relativo all’energia registra, rispetto al mese precedente una diminuzione dello 0,8% per il mercato totale e per l’Area non euro mentre aumenta dello 0,4% per l’Area euro; in termini tendenziali l’indice registra un aumento dell’1,4% per il mercato totale e per le importazioni provenienti dall’Area non euro, rimane invariato per quelle riferite all’Area euro. I prezzi all’importazione segnano, nell’ambito delle attività manifatturiere, il tasso di crescita tendenziale più elevato, per quel che riguarda l’Area euro, nei settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (+1,7%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+0,2%) mentre, per l’Area non euro, nei settori delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+2,5%) e nei settori della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+1,0%). Il calo tendenziale più marcato risulta per l’Area euro nel settore della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-3,4%) e per quella non euro nell’industria del legno, della carta e stampa (-3,8%). 



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