May avanti con la hard Brexit. Forti ricoperture sulla sterlina
May avanti con la hard Brexit. Forti ricoperture sulla sterlina


Chiudono contrastate le borse europee nel giorno dell’attesissimo discorso della May. Il primo ministro britannico ha sostanzialmente confermato le attese degli operatori, dichiarando di voler andare avanti con “hard Brexit”, senza accettare separazioni parziali con la Ue. La stessa May ha fatto sapere, però, che ogni eventuale accordo sarà sottoposto al voto di entrambe le camere del Parlamento britannico, che possono anche rigettarlo. Sul tema immigrazione, May è apparsa abbastanza determinata ad andare avanti chiudendo le frontiere agli immigrati e facendo ricadere il diritto di legiferare in capo a Londra e non più a Bruxelles. Allo stesso tempo, il premier ha invocato la possibilità per le imprese britanniche di avere accesso al mercato unico, senza però averne la membership e non replicando i modelli esistenti in Norvegia e Svizzera. Le parole della May sembrano aver avuto un impatto marcato solo sulla sterlina, che ha segnato la miglior performance verso dollaro degli ultimi 9 anni. A guidare i rialzi potrebbero essere stati in parte le ricoperture e le prese di profitto di chi era short. Il cable è così passato da 1,20 della notte sino ad arrivare al ridosso della soglia di 1,24. Più contenuto il movimento verso la moneta unica, con il cambio Eur/Gbp sceso da 0,88 a 0,8630. Il più violento impatto verso il dollaro potrebbe essere dipeso da una generale debolezza del biglietto verde, che ha risentito delle dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump di ieri sera (“Il dollaro è troppo forte”). A dimostrazione di ciò, il dollaro ha perso terreno sia verso euro che verso yen oggi. Il cambio Eur/Usd così è tornato sopra quota 1,07 per la prima volta dall’8 dicembre scorso, quando Draghi aveva annunciato l’estensione del QE al ritmo di 60 miliardi al mese a partire da marzo. Sul fronte azionario, il FTSE 100 si è confermato maglia nera oggi in Europa. Il principale indice britannico ha messo a segno la peggior performance dall’11 novembre scorso, con un calo dell’1,2%. Il movimento non stupisce e rispecchia la canonica correlazione inversa rispetto alla sterlina apertasi post referendum Brexit. Siamo ancora molto scettici sull’evoluzione della Brexit. Ora che la May ha alzato il velo sulle sue intenzioni, ovvero procedere con un Hard Brexit, le imprese residenti nel Regno Unito potrebbero programmare gli investimenti dentro un quadro più definito, dopo essere state in balia per mesi in attesa di sviluppi. È pur vero che i negoziati saranno lunghi e non privi di colpi bassi e probabilmente inizieranno ad assumere un contorno più definito solo dopo i grandi appuntamenti elettorali di questo 2017. L’Europa non cederà a compromessi dato che sa di giocarsi gran parte del suo futuro con la Brexit. Un successo della May potrebbe aprire a una disgregazione dell’area comune che parte proprio dalla periferia.



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Vincenzo Longo, Market Strategist IG

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