Eurozona: a luglio produzione industriale +4,1%. In calo del 7,7% su anno

Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, a luglio 2020, un mese caratterizzato da un certo allentamento delle misure di contenimento del COVID-19 in molti Stati membri, la produzione industriale destagionalizzata è aumentata del 4,1% sia nell'eurozona sia nell'UE, rispetto a giugno 2020. A giugno 2020, la produzione industriale era aumentata del 9,5% nell'area dell'euro e del 9,6% nell'UE. A luglio 2020 rispetto a luglio 2019, la produzione industriale è diminuita del 7,7% nell'area dell'euro e del 7,3% nell'UE.

Confronto mensile per principale raggruppamento industriale e per Stato membro
Nell'eurozona a luglio 2020, rispetto a giugno 2020, la produzione di “beni strumentali” è aumentata del 5,3%, i “beni di consumo durevoli” del 4,7%, i “beni intermedi” del 4,2%, i “beni di consumo non durevoli” del 3,9% e l'energia dell'1,1%. Nell'UE la produzione di “beni capitali” è aumentata del 5,6%, i “beni di consumo durevoli” del 4,8%, i “beni intermedi” del 3,9%, i “beni di consumo non durevoli” del 2,8% e l'energia dell'1,3%. Gli aumenti maggiori si sono registrati in Portogallo (+11,9%), Spagna (+9,4%) e Irlanda (+8,3%). Sono state osservate diminuzioni in Danimarca (-4,9%), Lettonia (-0,8%) e Belgio (-0,5%). L’Italia ha fatto registrare un +7,4%, la Germania un modesto +2,4% e la Francia un +3,8%.
Confronto annuale per principale raggruppamento industriale e per Stato membro
Nell'area dell'euro a luglio 2020, rispetto a luglio 2019, la produzione di “beni strumentali” è diminuita del 10,4%, i “beni intermedi” del 9,3%, l'energia del 6,2%, i “beni di consumo durevoli” del 3,8% e i “beni di consumo non durevoli” dell'1,9%. Nell'UE, la produzione di “beni capitali” è diminuita del 10,2%, i “beni intermedi” dell'8,7%, l'energia del 6,6%, i “beni di consumo non durevoli” del 2,5% e i “beni di consumo durevoli” del 2,0%. Le diminuzioni maggiori sono state osservate in Danimarca (-13,6%), Germania (-11,6%) e Portogallo (-9,6%). Aumenti si sono registrati in Irlanda (+ 15,6%), Polonia (+0,9%) e Lettonia (+ 0,1%). L’Italia ha fatto registrare un -8% e la Francia un -8,1%.

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