Inflazione: a novembre -0,2% su mese e +0,9% su anno (era l’1,9% ad aprile)
Inflazione: a novembre -0,2% su mese e +0,9% su anno (era l’1,9% ad aprile)


La curva del grafico tendenziale è impietosa, mentre i freddi numeri dicono che da aprile ad oggi abbiamo perso più del 50% di inflazione. Se non fossimo in campagna elettorale, ci sarebbe da preoccuparsi, e parecchio.  Ma veniamo ai dati Istat.  novembre 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dello 0,9% rispetto a novembre 2016 (era +1,0% a ottobre), confermando la stima preliminare. L’ulteriore lieve frenata dell’inflazione (per il terzo mese consecutivo) si deve per lo più al rallentamento, dal lato dei beni, della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,2% da +3,8% di ottobre) e, dal lato dei servizi, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9% da +1,4%), attenuato in parte dall’accelerazione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+5,0% da +4,3% del mese precedente). Ma passiamo alle divisioni di spesa. A novembre, si registra un marcato calo congiunturale dei prezzi dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-1,8%) dovuto principalmente a fattori stagionali. A questo si accompagnano le diminuzioni, seppur lievi, dei prezzi di Ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%), Trasporti e Comunicazioni (entrambi -0,1%). Viceversa, registrano un aumento i prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%), seguiti da quelli di Abbigliamento e calzature, Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e Altri beni e servizi (+0,1% per tutte e tre le divisioni). Le restanti divisioni di spesa risultano stabili rispetto ad ottobre 2017. Su base annua, nove divisioni di spesa presentano prezzi in aumento, due in diminuzione e una prezzi stabili. Tra le prime, gli incrementi maggiori riguardano i Trasporti (+2,7%, in accelerazione da +2,4% di ottobre), l’Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,0%, come nel mese precedente) e i Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,9% da +2,1% registrato a ottobre). Seguono le divisioni di spesa Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,1%, in sensibile rallentamento rispetto al +1,7% di ottobre), Altri beni e servizi (+0,6%, come nel mese precedente), Ricreazione, spettacoli e cultura, (+0,5% da +0,4%). Variazioni ancora più contenute, che tra l’altro confermano quelle registrate nel mese di ottobre, caratterizzano l’Abbigliamento e calzature (+0,2%), le Bevande alcoliche e tabacchi e i Servizi sanitari e spese per la salute (entrambe +0,1%). Stabili infine i prezzi dei Mobili, articoli e servizi per la casa. Tra le divisioni di spesa i cui prezzi sono in calo tendenziale, spicca il dato dell’Istruzione che, causa l’entrata in vigore nel mese di ottobre delle nuove norme sulla contribuzione studentesca universitaria, si attesta a -16,2% (era -16,1% a ottobre). In diminuzione anche i prezzi delle Comunicazioni, che si riducono dell’1,0% (attenuando la flessione dell’1,6% registrata nel mese precedente). La variazione tendenziale dell’indice generale è dovuta al contributo positivo di nove divisioni di spesa e a quello negativo di tre. Tra i contributi positivi spiccano quelli dei Trasporti (per 0,370 punti percentuali, su cui incidono soprattutto i Beni energetici non regolamentati e i Servizi relativi ai trasporti), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (0,308 punti percentuali) e di Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (0,222 punti percentuali). Il principale contributo negativo deriva dall’Istruzione (-0,197 punti percentuali). Pertanto, l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende di un decimo di punto percentuale (+0,4% da +0,5% di ottobre) come quella al netto dei soli Beni energetici, che si attesta a +0,6% (da +0,7%).La diminuzione su base mensile dell’indice generale è dovuta prevalentemente al calo, influenzato da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,4%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-1,0%), solo in parte compensato dall’incremento dei prezzi dei Beni energetici non regolamenti (+1,3%), spinti dal rialzo di quelli di carburanti e gasolio. Su base annua la crescita dei prezzi dei beni accelera, seppur lievemente, e si attesta a +1,3% (da +1,2% di ottobre) mentre rallenta quella dei servizi (+0,5% da +0,7%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si conferma quindi negativo e pari a -0,8 punti percentuali (era -0,5 a ottobre). L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l’indice generale e +0,6% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,3% su base mensile e dell’1,6% su base annua (da +1,7% di ottobre). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,3% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali (come a ottobre). A novembre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell’1,1% su base annua (come a ottobre), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dello 0,8% rispetto a novembre 2016.



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