Eurozona: ad aprile produzione industriale -0,9% su mese

Continua il trend negativo, ormai iniziato da qualche mese, della produzione industriale in Europa. Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, ad aprile 2018 rispetto a marzo 2018, la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dello 0,9% nell'eurozona (EA 19) e dello 0,8% nell'UE28. A marzo 2018, la produzione industriale era aumentata dello 0,6% nell'area dell'euro e dello 0,5% nell'UE28. Ad aprile 2018 rispetto ad aprile 2017, la produzione industriale è aumentata dell'1,7% in entrambe le zone.

Confronto mensile per settore industriale e per Stato membro
Il calo dello 0,9% nella produzione industriale nell'area dell'euro ad aprile 2018, rispetto al mese precedente, è dovuto alla produzione di energia in calo del 5,0%, ai “beni di consumo durevoli” (-2,2%), “beni di consumo non durevoli” (-1,2%) e “beni intermedi” (-0,8%), mentre la produzione di “beni capitali” è aumentata dell'1,9%. Nell'UE28, la diminuzione dello 0,8% è dovuta alla produzione di energia in calo del 3,8%, ai “beni di consumo durevoli” (-1,9%), “beni di consumo non durevoli” (-1%) e ai “beni intermedi” (-0,7%), mentre la produzione di beni capitali è aumentata dell’1,0%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, le maggiori diminuzioni sono state registrate in Lituania (-7,9%), nei Paesi Bassi (-4,4%) e in Grecia (-3,3%), mentre i maggiori aumenti in Irlanda (+9,1%), Romania (+2,1%) e Danimarca (+0,8%). L’Italia ha fatto registrare un -1,2%, la Germania un -1,7% e la Francia un -0,6%.
Confronto annuale per settore industriale e per Stato membro

L'aumento dell'1,7% nella produzione industriale nell'area dell'euro ad aprile 2018, rispetto ad aprile 2017, è dovuto alla produzione di “beni capitali” in aumento del 4,3%, “beni intermedi” (+0,8%), “beni di consumo non durevoli” (+0,7%) e “beni di consumo durevoli” (+0,4%), mentre la produzione di energia è diminuita dello 0,7%. Nell'UE28, l'aumento dell'1,7% è dovuto alla produzione di “beni capitali” in aumento del 4,7%, “beni di consumo durevoli” (+1,3%), “beni intermedi” (+0,8%) e “beni di consumo non durevoli” (+0,4%), mentre la produzione di energia è rimasta invariata. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi sono stati registrati in Slovenia (+6,9%), Romania (+6,0%) e Polonia (+5,9%), mentre le maggiori diminuzioni a Malta (-5,8%), in Irlanda (-4,7%) e Croazia (-1,3%). L’Italia ha fatto registrare un +1,9%, la Germania un +2%% e la Francia un +2,1%.

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