Eurozona: a ottobre produzione industriale +0,2% su mese e +3,7% su anno

Secondo quanto riportato da Eurostat a ottobre 2017, rispetto a settembre 2017, la produzione industriale destagionalizzata è aumentata dello 0,2% nell'eurozona (EA19) e dello 0,3% nell'EU28. A settembre 2017, la produzione industriale era diminuita dello 0,5% in entrambe le zone. A ottobre 2017 rispetto a ottobre 2016, la produzione industriale è aumentata del 3,7% nell'area dell'euro e del 4,2% nell'UE28.

Confronto mensile per settore e per Stato membro
L'aumento dello 0,2% della produzione industriale nell'area dell'euro a ottobre 2017 rispetto a settembre 2017, è dovuto alla produzione di “Beni di consumo non durevoli” (+0,5%), e all'energia (+0,1%), mentre la produzione di “beni intermedi” è rimasta stabile, i “capital goods” sono diminuiti dello 0,3% e i beni di consumo durevoli dell'1,9%. Nell'UE28, l'aumento dello 0,3% è dovuto alla produzione di “beni di consumo non durevoli” (+0,7%) e ai “beni intermedi” (+0,2%), mentre la produzione di energia e “beni di investimento” sono diminuiti dello 0,2% e i “beni di consumo durevoli” dell'1,7%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi sono stati registrati in Irlanda (+10,6%), Danimarca (+2,8%) e Croazia (+2,7%), mentre le maggiori diminuzioni a Malta (-6,1%), Portogallo (-2,3%) e Paesi Bassi (-1,8%). L’Italia si attesta a un +0,5%.
Confronto annuale per settore e per Stato membro
L'aumento del 3,7% della produzione industriale nell'eurozona a ottobre 2017, rispetto a ottobre 2016, è dovuto ai “beni di consumo non durevoli” (+5,7%), “beni intermedi” (+5,0%), “beni di consumo durevoli” (+3,7%) e “capital goods” (+3,3%), mentre la produzione di energia è diminuita del 2,2%. Nell'UE28, l'aumento del 4,2% è dovuto ai “beni intermedi” (+5,3%), “beni di consumo non durevoli” (+4,7%), “beni strumentali” (+4,2%) e “beni di consumo durevoli” (+3,5%), mentre la produzione di energia è diminuita dello 0,3%. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori incrementi sono stati registrati in Irlanda (+13,4%), Slovenia (+10,7%), Polonia (+10,0%) e Romania (+9,1%). Sono stati registrati decrementi in Danimarca (-2,3%), a Malta (-1,4%) e nei Paesi Bassi (-0,4%). L’Italia si attesta al +3,1%.