Istat, commercio estero: a giugno export -2,9% e import -1,0%
Istat, commercio estero: a giugno export -2,9% e import -1,0%


Dopo i numeri lusinghieri di maggio, che avevano interrotto due mesi di calo sia nell'export sia nell'import, tornano negativi i numeri del nostro commercio estero. L'Istat comunica infatti che rispetto al mese precedente, a giugno 2017 si registra una diminuzione sia per le importazioni (-2,9%) sia per le esportazioni (-1,0%). Il calo congiunturale dell’export è determinato dalla flessione delle vendite sia verso i mercati extra Ue (-1,5%) sia, in misura minore, verso l’area Ue (-0,5%). Tutti i raggruppamenti principali di industrie sono in diminuzione, a eccezione dell’energia (+3,5%). A giugno 2017, la diminuzione congiunturale dell’export (-1,0%) è da ascrivere al calo delle vendite di beni di consumo non durevoli (-1,9%), beni strumentali (-0,9%), beni intermedi (-0,7%) e beni di consumo durevoli (-0,9%). La flessione congiunturale delle importazioni (-2,9%) è determinato dal calo di beni strumentali (-7,8%), prodotti energetici (-2,4%), beni intermedi (-0,8%), beni di consumo durevoli (-4,2%) e beni di consumo non durevoli (-0,5%). L’aumento tendenziale delle esportazioni (+8,2%) è principalmente determinato dai prodotti energetici (+17,9%), beni di consumo durevoli (+9,4%) e beni intermedi (+8,5%). La crescita tendenziale delle importazioni (+9,9%) è determinata prevalentemente dai prodotti energetici (+23,7%), beni di consumo durevoli (+14,5%) e beni intermedi (+9,9%). A giugno 2017 il saldo commerciale è positivo (+4,5 miliardi), in diminuzione rispetto a giugno 2016 (+4,7 miliardi). Al netto dei prodotti energetici, la bilancia commerciale è attiva per 7,2 miliardi. Nel trimestre aprile-giugno 2017, rispetto al trimestre precedente, l’aumento dell’export (+0,6%) coinvolge esclusivamente l’area Ue (+2,3%), mentre l’area extra Ue risulta in diminuzione (-1,4%). Nello stesso periodo le importazioni registrano una crescita superiore a quella delle esportazioni (+0,9%). A giugno 2017 la crescita tendenziale dell’export si mantiene sostenuta (+8,2%) e riguarda in misura analoga sia l’area extra Ue (+8,3%) sia quella Ue (+8,2%); l’aumento dell’import (+9,9%) è determinato da entrambe le aree di sbocco (+12,0% per l’area extra Ue e +8,6% per l’area Ue). Per quanto riguarda i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita dell’export, incrementi significativi si registrano per autoveicoli (+19,0%), sostanze e prodotti chimici (+14,4%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,9%) e prodotti delle altre attività manifatturiere (+10,0%). Rispetto ai principali mercati di sbocco, si segnala la marcata crescita tendenziale delle esportazioni verso Germania (+8,0%), Francia (+9,0%) e Stati Uniti (+12,4%). La crescita tendenziale dell’export (+8,2%) è sostenuta verso Cina (+32,9%), Russia (+26,8%), Paesi MERCOSUR (+18,9%), Romania (+18,2%) e Spagna (+17,8%). L’aumento dell’import (+9,9%) è determinato principalmente dal forte incremento degli acquisti dall’India (+63,9%) e dalla Russia (+42,8%). Gli acquisti di petrolio greggio dai paesi OPEC, gas naturale dalla Russia e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Belgio spiegano per circa due punti percentuali la crescita dell’import, A giugno 2017 il surplus commerciale è di 4,5 miliardi (+4,7 miliardi a giugno 2016). Nei primi sei mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge 19,1 miliardi (+36,0 miliardi al netto dei prodotti energetici) con una crescita sostenuta sia per l’export (+8,0%) sia per l’import (+11,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel mese di giugno 2017 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali diminuisce dello 0,5% rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,7% nei confronti di giugno 2016.



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