IHS Markit PMI Terziario: a ottobre prima contrazione da maggio 2016
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Il settore terziario in Italia ha indicato ad ottobre il primo peggioramento dell’attività in quasi due anni e mezzo. L’improvvisa flessione si è verificata in concomitanza con l’incremento più lento dei nuovi ordini in una sequenza di espansione che dura da 44 mesi. Allo stesso tempo, le aziende hanno continuato a registrare la pressione sui margini di profitto vista la diminuzione delle tariffe per il nono mese consecutivo, mentre i costi operativi hanno indicato forti rialzi. Ciononostante, la fiducia ha mantenuto valori elevati. L’Indice destagionalizzato sulle Attività Economiche di ottobre, che con una singola domanda chiede alle aziende campione di paragonare l’andamento dell’attività del mese in corso rispetto a quello precedente, si è posizionato su 49.2, indicando un notevole calo rispetto a 53.3 di settembre e segnando la prima contrazione dell’attività da maggio 2016. Parallelamente al calo dell’attività generale, ad ottobre i nuovi ordini del settore terziario italiano sono aumentati solo marginalmente, indicando la più debole espansione dei nuovi ordini in più di tre anni e mezzo, e alcune aziende hanno parlato di flessione della domanda. In risposta a questo e dopo i forti incrementi del trimestre precedente, la creazione di posti di lavoro di ottobre ha segnato un rallentamento. Le aziende monitorate hanno frequentemente collegato il più debole incremento delle assunzioni alla mancata sostituzione del personale in uscita e ad un miglioramento della produttività. La crescita occupazionale è scesa ai minimi in 14 mesi. Il volume di lavoro inevaso di ottobre è di nuovo aumentato, indicando un rialzo leggermente più rapido di settembre anche se nel complesso marginale. Alcune aziende campione che hanno riportato un aumento delle commesse in giacenza lo hanno collegato alle pressioni sulle capacità e all’insufficiente numero di addetti. Intanto, le aziende terziarie hanno continuato a ridurre i prezzi di vendita di ottobre, estendendo l’attuale sequenza di sconti operati sui prezzi che dura da nove mesi. Quest’ultima flessione è stata più rapida di settembre e in un contesto concorrenziale e di calo dell’attività economica. Nel complesso, il tasso di riduzione delle tariffe è stato tuttavia marginale. Come risultato, visto il forte aumento di ottobre dei costi gestionali, i margini hanno subìto una maggiore pressione anche se il tasso di inflazione dei costi è rimasto più debole del record in 40 mesi di settembre. Molte aziende intervistate hanno attribuito quest’ultimo incremento dei costi all’aumento del carburante. Infine, ad ottobre la fiducia si è mantenuta forte con più di un terzo delle aziende monitorate che prevede una maggiore attività da qui ad un anno. Molti si augurano di assistere ad un rialzo dei nuovi ordini e dell’attività del mercato. Tuttavia, il livello di ottimismo è stato inferiore ai valori medi dell’anno passato, con il 10% delle aziende che si aspettano una contrazione dell’attività nel corso dei prossimi dodici mesi.



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Secondo David Owen, Economist presso la IHS Markit, “Il settore terziario italiano di ottobre ha indicato un crollo delle prestazioni, registrando una contrazione dell’attività economica per la prima volta in più di due anni. Ciò è in parte dovuto alla più debole espansione dei nuovi ordini in 44 mesi. Dopo un periodo di forte crescita dell’attività, l’ultima raccolta dati ha indicato un considerevole cambiamento di tendenza del settore terziario, aumentando le preoccupazioni di un possibile rallentamento della crescita nel quarto trimestre. L’aspetto positivo è che si continua a registrare una crescita occupazionale, che contribuisce al lento miglioramento del mercato nazionale del lavoro. Il fattore più preoccupante che minaccia di arginare i profitti del settore, è questo trend di flessione dei prezzi di vendita durato finora nove mesi. Con i prezzi di acquisto in forte rialzo e la domanda vicina alla stagnazione, è probabile che le aziende abbassino ulteriormente le tariffe per potersi aggiudicare nuove commesse”.

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