Indicatore consumi Confcommercio: la fiducia delle famiglie resta debole
Indicatore consumi Confcommercio: la fiducia delle famiglie resta debole


L’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra ad ottobre 2016 un calo dello 0,1% rispetto a settembre e una crescita dello 0,1% su base annua, andamento in linea con un quadro congiunturale che continua ad essere caratterizzato da molteplici elementi d’incertezza.



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L’evoluzione registrata nell’ultimo mese ha portato ad un contenuto ripiegamento dell’indicatore in termini di media mobile a tre mesi, confermando il permanere, anche all’inizio del quarto trimestre, di un atteggiamento prudente delle famiglie verso il consumo, consolidando un trend che ha portato, nel corso del 2016, ad una lenta decelerazione nei tassi di crescita della domanda.

Questa dinamica riflette la debolezza della fiducia dei consumatori che, rimanendo sostanzialmente stabile a novembre, continua ad essere attestata sui livelli minimi dell’ultimo anno e mezzo.

Elementi di incertezza circa le prospettive future emergono anche sul versante delle imprese che manifestano, sempre a novembre, un lieve peggioramento del sentiment, tendenza a cui fanno eccezione solo gli imprenditori del commercio al dettaglio. Al peggioramento delle aspettative nel settore manifatturiero si è associata, stando alle stime elaborate da Confindustria, un’evoluzione negativa della produzione che dovrebbe aver registrato a novembre, dopo l’incremento di ottobre, un calo dello 0,4% congiunturale. Sulla base di quanto rilevato nello stesso mese per gli ordini (+ 0,1% congiunturale) si attende una moderata crescita della produzione industriale anche nei primi mesi del 2017.

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La debolezza e le incertezze che da alcuni mesi stanno caratterizzando la ripresa italiana si stanno traducendo in un rallentamento della tendenza al recupero dei livelli occupazionali. Stando alle prime stime ad ottobre il numero di occupati ha registrato un calo di 30mila unità sul mese precedente. In termini annui, il confronto presenta, comunque, una crescita di 174mila unità. Nello stesso mese il numero di persone in cerca di occupazione è diminuito di 37mila unità, evoluzione che ha portato ad un contenuto ridimensionamento del tasso di disoccupazione. Nonostante il rallentamento rilevato nei periodi più recenti, nel complesso dei primi dieci mesi del 2016 l’andamento del mercato del lavoro risulta più favorevole rispetto a quanto rilevato nel 2015, con una partecipazione al mercato del lavoro che rimane su livelli molto elevati ed una progressiva riduzione delle ore di CIG autorizzate (-32,9% ad ottobre su base annua, -13,9% nel complesso dei dieci mesi).

 

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